Pentema, il paese-presepe
Se la felicità sta nelle piccole cose, fai una visita a Pentema e al suo presepe.
Stress da shopping compulsivo natalizio? Non ne puoi più della città? Non preoccuparti c’è l’antidoto e si chiama Pentema, paesino nel comune di Torriglia, nel cuore verde della val Pentemina una valle laterale della Val Trebbia. Sali in auto (da quelle parti il treno non c’è) e vai dritto verso Torriglia. Qui fermati il tempo di un caffè e di acquistare due pacchi – almeno – di canestrelli, che, inutile dirlo, sono assolutamente necessari alla vostra quasi raggiunta felicità.
Dopo aver lasciato Torriglia, segui le indicazioni per Donetta – Pentema. La strada si farà un po’ più selvaggia, ma non ti preoccupare che a Pentema arriverai senza problemi. Parcheggia e respira a pieni polmoni. Se sei in compagnia, ripetetevi gli uni con gli altri come siete fortunati a vivere in una regione bella come la Liguria e, dopo aver gioito del cielo e del mare, rispondi a quella domanda ostinata che vi frulla nella mente da almeno cinque minuti: “Voglio un altro canestrello???”. La risposta è sì, addenta e poi addentrati nel borgo.
Pentema ti apparirà, con le sue case, affastellate le une sulle altre, strette intorno alla chiesa, quasi tutte, purtroppo, disabitate. Non lasciarti guastare la giornata dal fatto che, magari, i parcheggi non sono proprio facili. Pentema è lì e tutto andrà bene.
Perché Pentema è un luogo magico, incantato, e non solo per il presepe. Passeggia tra le viuzze in salita, che come hai letto sulla guida si chiamano “creuze”. E ammira il presepe ad altezza naturale, diffuso nelle piazzette, nelle case e negli orti. Ogni scena ti racconta come era e quanto doveva essere dura la vita dei pentemini a cavallo tra Ottocento e Novecento, e quanto dovevano essere coriacei e resistenti per poter vivere lì.
Troverai l’antico forno, il falegname, la vecchia scuola e il ciabattino; il parroco con i suoi parrocchiani e la piccola stalla con la Natività. Per un attimo, ti scoprirai a pensare che, forse, magari, prima o poi, o sicuramente nella prossima vita, non sarebbe male vivere lì, anche se non c’è nulla, se non Pentema stessa e i rumori del bosco. Se poi ti venisse voglia di una pausa, entra al circolo ricreativo – anche questo gestito dai volontari – e lì, insieme a un bicchiere di vin brûlé o a una bella tazza di cioccolata calda e alla stufa, vi verrà offerta anche una storia da portare a casa su qualche vecchio abitante, o sui quindici, eroici, che ancora vivono lì. Se, invece, hai proprio fame, punta sull’unica locanda del paese, che ha un nome bellissimo, “Al Pettirosso” e gusta i ravioli al pesto d’aglio, le panissette o il latte fritto.
La giornata sarà indimenticabile ti assicuro, perché Pentema ha qualcosa di magico.