La Processione del Monte a Triora

Una tradizione antica da riscoprire: fatica e la devozione alla Processione del Monte a Triora la seconda domenica dopo Pasqua

In Liguria le tradizioni sanno ancora stupire. C’è una Liguria devota che, come una volta, con la fatica e la fede, propizia il suo futuro. La Processione del Monte di Triora è uno di questi esempi, atti ancestrali, momenti in cui una comunità si ritrova, schegge di passato che arrivano a oggi.

Processione del monte a Triora
Processione del monte a Triora

La Processione del Monte

Una lunga fila di persone, in silenzio, pregando, sale un monte impervio. Alcuni, portano croci. Seguono la statua della Madonna, i paramenti sacri e poi donne, uomini, vecchi, bambini, tanta gente in processione.
La “Processione del Monte” si tiene dal 1756 la seconda domenica dopo Pasqua (nel 2025, sarà il 4 maggio). Nacque per un voto: per ringraziare Dio per aver salvato l’alta valle Argentina dal flagello dei bruchi, che, da alcuni mesi, stavano distruggendo il raccolto, creando gravi problemi non solo di sostentamento, ma anche finanziari, giacchè il grano veniva in gran parte esportato in altri luoghi della Repubblica di Genova. Così, con voto del parlamento triorese del 28 novembre 1756, si decise per voto di inerpicarsi, ogni seconda domenica dopo Pasqua, sull’altura soprastante il borgo, indicata sulle carte antiche come “Mons Forcarum”, poiché vi si eseguivano le pene capitali.

Processione del monte a Triora

Svolgimento dell’evento

In processione viene portato un bellissimo gruppo statuario della Madonna della Misericordia, opera dello scultore genovese Paolo Olivari. Otto persone, dandosi il cambio, si pongono sotto il peso di ben 300 chili, battendo ritmicamente il passo. Un tempo si portava su una Madonna in marmo pesantissima, sostituita a partire dall’anno 1841. Oggi si fa fatica a trovare i portatori, ma quel che conta è che la pesante statua giunga sul “monte”.
Segue poi un “Cristo”, pesante 55 chili, portato da un solo uomo senza alcuna cinghia, poggiando i piedi del Signore sulle spalle, soggetto a volate di vento e asperità del terreno. E poi una Croce nera, che incappucciati in nero, a piedi scalzi, si mettono sulle spalle e portano sul monte, in un miracolo di equilibrismo. Soltanto quando si sarà sopra il cimitero ci si accosterà ad una fontana per una sorsata d’acqua. La gente che segue il corteo, canta e prega, mentre si sentono suonare in lontananza le campane della collegiata e delle chiese delle antiche “ville”, cioè Corte, Molini ed Andagna. Dopo le consuete preghiere, gli esorcismi e la benedizione delle campagne, si fa ritorno in chiesa. Vige la consuetudine che, una volta usciti dalla chiesa, si prosegua verso il monte, anche sotto la pioggia.

Processione del monte a Triora: Il gruppo scultoreo della Madonna della Misericordia
Processione del monte a Triora: Il gruppo scultoreo della Madonna della Misericordia
Processione del monte: la Croce nera
Processione del monte: la Croce nera

Il significato

Organizzata dalla Parrocchia e dalla Confraternita della Buona Morte è sentitissima nell’Alta Valle Argentina, ed è una “festa” capace di vincere ogni campanilismo e ogni rivalità. Si è sempre svolta nel corso degli anni, anche se a volte è stata rinviata per cause di forza maggiore, quali le condizioni atmosferiche
Prova di fatica, rito apotropaico d’altri tempi, è molto importante anche oggi: alla Madonna della Misericordia ci si rivolge per ringraziarla ed implorare l’intercessione in caso di disgrazie. L’appuntamento non può essere assolutamente disatteso: si mancherebbe di rispetto verso chi ci ha preceduto, nel ricordo dei vecchi che del “Monte” sono sempre andati fieri.

Grazie a Sandro Oddo per il contributo.
Processione del monte, la gente
Processione del monte, la gente