I Borghi Bandiera Arancione in Liguria
Il Touring Club Italiano premia la Liguria: ecco i 18 borghi dove sventola la bandiera arancione
Sono ben 18 le bandiere arancioni in Liguria: sventolano su torri medievali a picco sul mare o su palazzi di storiche signorie rinascimentali, o dove si respira aria buona o mangia o si beve bene. Sono molti i borghi liguri che hanno ricevuto questo prestigioso marchio di qualità turistico-ambientale del Touring Club Italiano rivolto alle piccole località dell’entroterra che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità.
Ecco i Borghi Bandiera Arancione in Liguria:
Airole (IM)
Su un colle a picco sul fiume Roia, tra l’ebbrezza del vino e quella del rafting, Airole una meta dove vivere esperienze a stretto contatto con la natura.
Un borgo di pietre antiche in Val Roia a circa 10 km dalla costa e a pochi km dal confine con la Francia. Tra i muri a secco, monumento alla fatica di generazioni di contadini, esplode la natura. Olivi robusti e ultracentenari, vigneti rigogliosi con grappoli d’uva capaci di catturare il calore del sole sulle pietre.

Apricale (IM)
Attorno al Castello della Lucertola un paese ricco di fascino, profumi e sapori, amato da pittori e poeti.
Se amate la tranquillità dei borghi in pietra dell’entroterra, visitate Apricale, paesino medievale in Val Nervia, a soli 13 km dalla Riviera dei Fiori. Il suo nome significa “esposto al sole” che splende sui tetti di ardesia e sulle case di pietra disposte sulla collina. La piazza principale del paese è molto scenografica, teatro di eventi locali come la rassegna estiva del Teatro della Tosse, la “Festa dell’Olio Nuovo” e la “Sagra della Pansarola” (frittelle dolci) la seconda domenica di settembre.

Badalucco (IM)
Un borgo antico dove regna sovrana la buona cucina fra l’eccellente olio, il famoso stoccafisso alla badalucchese e i fagioli presidio Slow Food. Due frantoi con pale ad acqua, trasformati in ristoranti, sono il biglietto da visita di Badalucco, paese nella Valle Argentina dove nell’aria si respira tutta la tradizione dell’olio extravergine d’oliva. Nel territorio sono presenti ancora tanti vecchi frantoi e mulini, molti dei quali ancora attivi, che ci ricordano che qui siamo in uno dei luoghi di maggiore coltivazione e produzione dell’olio d’oliva di tutto il Ponente ligure.

Brugnato (SP)
Nel cuore delle valli, della storia e della fede. Un centro storico dai colori vivaci, nel verde della natura, tra sapori e tradizioni che non si dimenticano
Porta di accesso alle Cinque Terre, ai piedi della dorsale appenninica ligure lungo il corso del Vara. Scoprite la ricchezza di questa terra, del Parco naturale di Montemarcello-Magra, un paesaggio che racconta una storia di fede e di gesta monastiche.

Castelnuovo Magra (SP)
Un’autentica atmosfera medievale, Castelnuovo Magra è un centro storico che conserva e rinnova la tradizione, un borgo affacciato su un paesaggio di colori e profumi. Antico borgo sul monte Bastione, un colle che digrada verso la piana del fiume Magra a pochi chilometri dal mare di Fiumaretta di Ameglia.

Castelvecchio di Rocca Barbena (SV)
Abbarbicato sulla montagna, a 1100 metri di altitudine, Castelvecchio di Rocca Barbena, borgo medievale Bandiera arancione e tra i Borghi più belli d’Italia, affascina con i suoi percorsi labirintici che si rincorrono fino a raggiungere il castello padronale. Perditi nel panorama che si gode dall’antico paese feudale in Val Neva, vivi e respira l’aria di un borgo medievale.

Diano Castello (IM)
Un borgo arroccato sul golfo dianese dove brindare con la doc più celebrata del Ponente.
Per prima cosa non cercare il Castello. A Diano Castello non c’è un maniero che identifica quel paese, tra i molti “diani” della zona: questo viene chiamato “Castello”, per il termine romano “castrum”, perchè qui c’era un luogo di difesa contro le incursioni dei pirati saraceni. Detto questo, in questo borgo arroccato sul golfo dianese hai tantissime cose da vedere e anche da gustare. Passeggiando per le vie del borgo ti verrà in mente la celebre poesia “San Martino” di Giosuè Carducci e la seconda strofa: “ma per le vie del borgo, dal ribollir de’ tini, va l’aspro odor de i vini l’anime a rallegrar”. Ogni anno, qui si svolge il Premio Vermentino e durante tutto l’anno è facile che tu possa trovare aperte cantine e aziende agricole pronte a dispensare un po’ di sana cultura enologica.

Dolceacqua (IM)
Dolceacqua cattura il tuo cuore e lascierà un segno nei tuoi ricordi. Siamo nella terra dell’olio Riviera Ligure dop, delle olive taggiasche e soprattutto del vino Rossese di Dolceacqua doc: tutte ragioni che valgono una visita e un soggiorno. Perditi nella capitale del Rossese, sotto l’antico castello dei Doria, a spasso tra i dedali medievali…

Perinaldo (IM)
Ai piedi delle Alpi Liguri, Perinaldo, patria dell’astronomo del Re Sole, è il paese delle meridiane e dei sapori genuini.
Da questo balcone la vostra vista sarà rapita dal verde e dall’argento degli uliveti secolari, dalle fasce di ginestre, mimose e vigneti che arrivano fino al mare. Qui ha sede un famoso Osservatorio Astronomico, in onore di Gian Domenico Cassini che nacque proprio a Perinaldo, dove è possibile fare osservazioni notturne in compagnia di un astronomo. Siamo nella patria dell’Olio Extravergine di Oliva dop e del carciofo di Perinaldo, Presidio Slow Food. Il carciofo tipico di Perinaldo è stato importato dalla Provenza in età napoleonica.

Pigna (IM)
Pigna, un borgo tipco dell’Alta Val Nervia, famoso per le sue splendide tradizioni e i delicati fagioli bianchi.
Da Pigna il mare dista solo 17 km, ma qui siamo ai piedi del Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri, dove le vette raggiungono i 2.000 m. Pigna è a due passi dal confine con la Francia e il Piemonte. La tradizione qui è legata alla coltivazione delle olive e alla pastorizia, di cui rimane traccia nella cucina tradizionale. Le pecore sono di razza Brigasca e con il loro latte si ricava la Toma di Pecora Brigasca, Presidio Slow Food. Altro prodotto tipico è il fagiolo bianco di Pigna, che, assieme a quelli di Badalucco e Conio, contraddistingue qui un altro Presidio Slow Food.

Pignone (SP)
Semplice e ricco di risorse come la sua terra e la sua cucina.
Pignone, antico borgo di origini preromane alle spalle di Levanto e delle Cinque Terre, nel Parco di Montemarcello Magra, è un elogio alle antiche tradizioni, ancora vive, e ai piaceri autentici della vita. Inizia un viaggio nel tempo, dalla preistoria, come testimoniano alcune grotte, poi nel medioevo e in epoche di dominio vescovile e nobiliare. Scopri le due valli del Pignone e del Casale, ricoperte da boschi di castagno e pino, risorsa per il locale artigianato del legno. Momenti di pace li trovate nelle chiese e santuari, nel centro storico: siedi qui a tavola per un delizioso piatto di gnocchi o dalla torta di patate.

Santo Stefano d’Aveto (GE)
Una montagna di sapori e tradizioni, dalle colline alle alte vette montane, dai castelli alla tavola.
Santo Stefano d’Aveto ha attorno a sè un paesaggio rigenerante ed è un borgo che diletta il palato e regala occasioni per fare sport e rivivere tradizioni agricole. A ridosso del monte Maggiorasca, la vetta più alta del parco dell’Aveto, qui puoi fare emozionanti attività sportive come lo sci alpino e di fondo, escursioni panoramiche tra natura, insediamenti preistorici e resti di castellari. Protagonisti dei boschi e delle tradizioni culinarie sono i funghi che sapranno deliziarvi insieme al tipico formaggio San Sté, tra i più rinomati della Liguria. Non perdere manifestazioni come la festa della trebbiatura ed eventi unici comen la festa della transumanza.

Sassello (SV)
Luogo ideale di villeggiatura, un bel territorio di fitti boschi e un borgo ricco di golosità.
Si è sempre detto che a Sassello si respira aria buona, pensando ai boschi e alla natura incontaminata delle valli del Beigua. Ma camminando nell’antico borgo, tra le botteghe di artigiani e prodotti locali, vi accorgerete che l’aria di Sassello profuma di amaretti, mandorle e caffè.

Seborga (IM)
Tre bandiere per il piccolo borgo di Seborga: quella italiana, quella del suo Principato e quella Arancione del Touring Club Italiano.
Non siamo lontani dal Principato di Monaco: anche Seborga è un piccolo principato, che ancora oggi ha il suo Principe (a dire la verità è una Principessa), le sue leggi, e batte la sua moneta. Tutto a fini promozionali e folkloristici, ma con stile. Nel 1729 il borgo di origine medievale divenne un vero principato; la storia ha poi legato le sue sorti alla Repubblica Italiana, ma qualcosa è rimasto.

Toirano (SV)
Un borgo antico dove è impossibile annoiarsi, tra falesie, sagre e un lungo e affascinante percorso di grotte sotterranee.
Mura, torrioni e antiche case medievali tra fasce di ulivi e vitigni, grotte preistoriche e bellissime falesie di roccia. Toirano è conosciuto in particolare per le sue grotte: un percorso sotterraneo lungo 1300 metri che ti porterà a conoscere da vicino gli uomini preistorici che hanno lasciato impronte di mani e piedi impresse sui muri.

Triora (IM)
Un borgo antico immerso nella Valle Argentina dove ogni angolo racconta antiche leggende.
Triora profuma di pane buono e di storie antiche, immersa nella verdissima Valle Argentina, a solo mezz’ora di automobile da Arma di Taggia. Sorta intorno all’anno mille, è famoso per il processo alle Streghe: alcune donne di Triora nel 1588 furono vittime di alcuni processi per stregoneria in Liguria. Ma ogni angolo di questo borgo vi può raccontare storie di basue, di streghe e magie. Tutto è rimasto documentato negli atti che sono in mostra nel piccolo Museo Etnografico e della Stregoneria, all’inizio del paese.

Vallebona (IM)
Una secolare tradizione della distillazione di essenze naturali in una valle che dà vita a profumi ma anche a sapori autentici.
Vallebona è un borgo a pochi chilometri da Bordighera che si affaccia su una valle di limoni e aranci, erbe aromatiche ed eucalipti. Un pittoresco borgo di case in pietra, raccolte in grappolo intorno a vicoli stretti, che soddisfa i sensi e gli elementi: passeggiare tra le piazzette è un’esperienza che diletta non solo l’olfatto ma anche gli altri sensi, tra voci dialettali, colori delle mimose in inverno, profumi di fiori e gusti tipici liguri.

Varese Ligure (SP)
Detto “Borgo Rotondo” per la forma della sua piazza, è borgo biologico certificato, in Val di Vara.
Sono molti i motivi per una gita nell’Alta Val di Vara, cuore verde dello Spezzino, che ha ottenuto il marchio di vallata del biologico: primi in Italia a capire il valore della natura e della genuinità. L’illuminazione pubblica delle strade di Varese Ligure è alimentata con energia eolica nello spirito verde della vallata per una gestione eco-sostenibile del territorio, la carne è certificata con marchio biologico, così come pure il latte.
Inevitabile per chi va a caccia di sapori genuini, fermarsi a Varese Ligure per visitare uno dei centri storici più antichi e meglio conservati dello Spezzino. Da vedere il Borgo Rotondo, concepito nel medioevo come sistema di difesa.

