La Ciclovia Bicknell: pedala delle Meraviglie

La Ciclovia Bicknell, un itinerario nell’estremo ponente ligure tra le meraviglie e i misteri delle Alpi. Da fare in più giorni per godersi tutto il bello che può regalarti questo straordinario territorio

Un anello nell’entroterra delle Alpi Marittime e Liguri, si pedala a cavallo tra Italia e Francia, attraverso borghi incantati, rigogliose foreste, meraviglie dell’arte e dell’archeologia. La Ciclovia Bicknell è un itinerario turistico-sportivo che dal mare s’avventura nel cuore ancestrale dell’entroterra di Bordighera e attraversa in gran parte il Parco Alpi Liguri, prima di tornare tra le palme.

Porta il nome di Clarence Bicknell (Herne Hill, 27 ottobre 1842 – Casterino, 17 luglio 1918), gentiluomo londinese che, giunto a Bordighera per diventare il responsabile della chiesa anglicana, rimase affascinato dalla natura e dalla storia della Riviera e vi si stabilì, diventando uno dei punti di riferimento della cultura nell’intero ‘900. Botanico, matematico, internazionalista e cultore dell’esperanto, la lingua che superando le barriere linguistiche nazionali promuove la pace tra i popoli, i suoi studi sulla flora locale e sulle incisioni rupestri di Monte Bego hanno tantissimo da raccontarci anche oggi. Uno spunto in più per pedalare in questi luoghi, tutti da scoprire.

Parti per questo giro con l’animo più da esploratore che da sportivo, con una MTB o, meglio, una eMtb, anche se i più bravi possono usare una bici gravel. Data la sua lunghezza (150 km) e il dislivello (4.800 – 5.600 mt+), ti suggeriamo di dividere questo itinerario in due o più tappe: ciò ti permetterà di godere di più del territorio e di quello che ti può offrire, dal cibo tipico ai suoi panorami stupendi. Per alcune parti di questo giro è richiesto ottimo allenamento e abilità di guida avanzate.
(Scarica la brochure)
https://www.visitbordighera.it/

Ciclovia Bicknell, mappa
Ciclovia Bicknell, mappa

La Ferrovia delle Meraviglie

Con la bici sulla Ferrovia delle meraviglie

Si va in bici, ma si parte in treno: carica la tua bici sulla “Ferrovia delle meraviglie”, la Ferrovia Cuneo – Ventimiglia che in 96 km, viadotti spettacolari e ben 81 gallerie attraversa la Val Roia e supera il Colle di Tenda lungo la tratta Ventimiglia, Breil-Sur-Roya, Tende. Da Tenda prosegui verso Casterino: è lì che inizia la “Valle delle Meraviglie”, dove Bicknell studiò le incisioni rupestri del Monte Bego rivelando al mondo un gruppo di oltre 35000 incisioni e segni risalenti al Neolitico e all’età del Rame (V-III millennio a.C.) realizzate sulle rocce probabilmente come segni votivi per Monte Bego, montagna ritenuta sacra dai liguri di allora. Molti dei calchi cartacei delle incisioni rupestri del monte Bego sono oggi al museo Bicknell di Bordighera. La zona è anche un parco naturale con una natura davvero straordinaria.

Realdo 'rni d'aigura (il nido d'aquila)

La Brigue, Realdo, Triora, Carmo Langan

La bellezza non è ancora finita, nel prossimo tratto ti aspettano la Cappella Sistina delle Alpi, la Terra dei Brigaschi e il borgo delle Streghe. Da Briga prosegui verso Colle Sanson, non prima di fermarti al Santuario di Nostra Signora del Fontan: sembra una tranquilla chiesa montana come tutte le altre, ma entra e non crederai ai tuoi occhi: sulle pareti, Giovanni Canavesio, pittore errante della seconda metà del XV secolo, affrescò il Giudizio Universale. Capirai perché la chiamano la Cappella Sistina delle Alpi. Per passare il confine e arrivare a Realdo c’è un passo da scalare, Passo Sanson. È la parte più selvatica di questo percorso, la strada – in gran parte sterrata -  procede in un ambiente alpino, una fitta foresta di larici e abeti, in cui la luce del sole fatica a filtrare. In cima, si incrocia anche l'Alta Via dei Monti Liguri, diretta al Saccarello. Sono le terre dei brigaschi una comunità con lingua e cultura originali nata nei secoli dall’isolamento montano e dall’economia agro-pastorale, di cui restano oggi tracce indelebili a Realdo e Verdeggia nell’Alta Valle Argentina, se vuoi conoscerli e saperne di più visita il piccolo museo “A Ca' di Brigaschi”. La strada prosegue, asfaltata stavolta, per Triora, il borgo delle streghe (e anche del famoso pane di Triora, che dopo tanti km in bici può essere comodo). 

Il monte Toraggio

Ritorno a Bordighera

Ecco alcune varianti in base al tuo livello di allenamento e attrezzatura:
Percorso meno impegnativo: da Triora si scende a Molini di Triora e poi si sale a Carmo Langan. Da lì si imbocca la Strada Provinciale 64 che solca la Val Nervia, incontrando borghi stupendi e caratteristici come Isolabona e Dolceacqua.
Percorso mediamente impegnativo: da Triora si scende a Molini di Triora poi si sale a Carmo Langan e a Monte Ceppo e Bajardo e raggiungere le alture di Sanremo, da dove infine fa ritorno a Bordighera attraverso la rete sentieristica di Montenero e lo spettacolare Passo del Bandito, uno punto panoramico stupendo sulla Riviera dei Fiori.
Percorso più impegnativo: variante Passo Sanson – Colla Langan – Baiardo
Esiste una variante più breve (ma più tecnica) che da Passo Sanson si collega a Colla Langan e poi a monte Ceppo. Fai questo percorso se sei esperto e hai una e-mtb con la batteria bella carica: come tutte le scorciatoie sono più tortuose ma ti porteranno in luoghi lontani dal mondo: nei pressi di Cima Marta, dove nella montagna fu scavata una fortezza inespugnabile e vicino al “Cervino delle Alpi Marittime”, il Monte Toraggio, che con il vicino Pietravecchia, condivide il Sentiero degli alpini, uno spettacolare sentiero scavato nella roccia. Toccherai i 2000 m al Monte Grai e poi inizierai la lunga discesa fino a Colle Langan e da lì a Ceppo-Tomena, da cui raggiungerai Baiardo, il borgo dei celti.

Museo Bicknell a Bordighera

A Bordighera

La bici è uno strumento perfetto per arrivare a Bordighera, la città delle palme, dove sembra di essere entrati in un dipinto di Monet, altra “vittima” illustre di questa cittadina. Clarence Bicknell nel 1878, trasformò Villa Rosa, la casa che aveva acquistato in un Museo con una preziosissima Biblioteca dove i visitatori potessero fruire del materiale da lui raccolto durante le sue ricerche. Oggi è sede del prestigioso Istituto Internazionale di Studi Liguri e visitarla è rigenerante per il corpo e per la mente: c’è il profumo e l’atmosfera della biblioteca di una volta, i libri sono ordinati su scaffali di legno e la circonda una natura rigogliosa di piante esotiche, palme, jacarande, glicini e un imponente Ficus Macrophilla, visibile all'ingresso del Giardino.

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