Liguria misteriosa: un viaggio tra fantasmi, leggende e magie da Imperia a La Spezia

Scopri le leggende della Liguria misteriosa: fantasmi, streghe, castelli e misteri da Dolceacqua a Framura in un viaggio tra magia, storia e mare.

Il tempo sembra fermarsi in Liguria quando i colori si fanno caldi e l’autunno avanza silenzioso. Le ombre raccontano storie che non tutti osano ascoltare. Tra castelli arroccati, chiese antiche e scogli battuti dal mare, la regione custodisce un patrimonio di leggende liguri, apparizioni misteriose e fantasmi che ancora oggi incantano e inquietano.

Celebre è Triora, la città delle streghe, ma tra i borghi e i sentieri che uniscono mare e monti si tramandano anche altre leggende, nate dal passaparola e dalla memoria popolare.
Questo itinerario attraversa la Liguria da ponente a levante, seguendo le tracce di fantasmi, streghe e antichi enigmi.
Un percorso suggestivo da vivere con curiosità e un pizzico di coraggio — dal castello di Dolceacqua fino agli scogli di Framura.

Non perdetevi anche gli eventi di Halloween o come rivive la tradizione del giorno dei morti in Liguria, per scoprire la Liguria più misteriosa e affascinante.

Aggiungi a My Liguria
Rimuovi da My Liguria

Dolceacqua

Castello di Dolceacqua – Il fantasma del maniero

Tra le mura del Castello dei Doria aleggia la leggenda del fantasma di Lucrezia, giovane della Val Nervia vissuta nel Trecento. Si narra che fosse promessa sposa a Basso, ma che Imperiale I Doria, signore del feudo, invaghitosi di lei, volesse imporre il famigerato ius primae noctis, il “diritto della prima notte” che i nobili pretendevano dai sudditi. Al suo rifiuto, Lucrezia fu rinchiusa nella torre e lì morì di dolore. Da allora, il suo spirito si dice non abbia mai lasciato il maniero, e nelle notti di vento il suo pianto si confonde con il fruscio che sale dal torrente.

Una visita al castello è un tuffo nel Medioevo più romantico e misterioso. Passeggiando tra i caruggi di Dolceacqua, si ammirano il celebre Ponte Vecchio dipinto da Monet, la chiesa di Sant’Antonio Abate e le vedute sulle colline di vigneti. Il 16 agosto, giorno della tradizionale Festa della Michetta, il borgo rende omaggio a Lucrezia, simbolo di libertà e coraggio, gustando il dolce che porta il suo nome insieme a un calice di Rossese di Dolceacqua DOC.

Centro di Bordighera

Bordighera – L’angoscia in hotel

Nella perla della Riviera di Ponente, tra ville liberty, giardini di palme e scorci sospesi tra cielo e mare, vive ancora una leggenda che affascina chi visita Bordighera. Adolf Angst, designato come direttore del celebre Grand Hotel — il “Gigante” oggi in ristrutturazione, un tempo rifugio dell’élite dell’Europa storica — si era affezionato alla signora Ghella, proprietaria del terreno destinato all’esproprio. Un incendio improvviso distrusse proprio quel terreno e la vita della donna, risparmiando solo un grande specchio, simbolo del suo ultimo riflesso. Da allora, si dice che lo spirito di Ghella vaghi tra i corridoi dell’hotel, e che proprio da quel giorno sia iniziato il lento declino del suo splendore. Persino la Regina d’Inghilterra rinunciò al soggiorno, e, come raccontò Edmondo De Amicis, Angst si asciugò le lacrime con una banconota da sessantamila lire. Oggi il Grand Hotel di Bordighera resta un luogo iconico, dove il fascino della Belle Époque incontra il mistero delle leggende liguri, tra il profumo di salsedine e il respiro eterno del mare. Chissà se il fantasma di Ghella vagherà nell'hotel ristrutturato... Passeggiando tra le palme e le ville storiche del centro di Bordighera, non mancate di visitare i giardini pubblici, il lungomare e la Chiesa di Santa Maria Maddalena, per un’immersione completa nella bellezza e nella storia di Bordighera.

Seborga

Seborga – Il Castrum Sepulcri e i segreti del borgo

Il minuscolo borgo di Seborga, arroccato tra le colline liguri, custodisce una storia avvolta nel mistero. Già nell’VIII secolo l’abitato fu fortificato per difendersi dalle scorrerie saracene, trasformandosi in castrum. Seborga è sempre rimasta avvolta nell’incertezza su chi fosse davvero a governarla: secondo la leggenda, Bonifacio di Ventimiglia desiderava essere sepolto qui, e nei secoli successivi il borgo fu legato a monaci e abati. Nel 1946 godeva del diritto di nullius diocesis e adottò il motto sub umbra sedi, da cui nacque il principato a sé stante. Passeggiando tra le viuzze e le scalinate, si possono ammirare la Chiesa di San Martino, il Palazzo dei Monaci, le fontane storiche e le botteghe artigiane; percorrendo i sentieri panoramici, il borgo regala scorci unici sulla valle e sul mare.

Moneglia

Chiesa di San Giorgio a Moneglia – Tra santi e streghe

A Moneglia, dove tutto sembra avere un doppio, la chiesa di San Giorgio custodisce affreschi e simboli che richiamano antichi riti di protezione. Un’altra chiesa del borgo nasconde sorprese gotiche e leggende: secondo il folklore locale, tra il 6 e 7 gennaio 1550 streghe e spiriti maligni svolazzavano nei cieli e, durante una tempesta, un fulmine colpì la croce del campanile, facendo comparire una figura demoniaca sogghignante. In seguito, il demone si trasformò in una bestia nera e si rifugiò ai piedi di una statua di Sant’Antonio Abate, dove fu immobilizzato dal santo. La scena sarebbe poi stata immortalata in un dipinto all’interno della chiesa. Dispetti, eventi inspiegabili e oscure disgrazie arricchiscono il mito, intrecciandosi con storia e tradizioni del borgo. Tra caruggi colorati, lungomare e sentieri panoramici, Moneglia è un luogo dove la luce del mare incontra l’ombra del mistero, perfetto per chi cerca la Liguria più nascosta, tra fede popolare, superstizione e tradizione.

Luni

Lunigiana ligure – Donne fantasma e statue mute della luna

Tra i monti al confine con la Toscana, la Lunigiana ligure custodisce leggende oscure e affascinanti. Si racconta della Menada, corteo notturno di fantasmi che all’inizio di novembre i pescatori avrebbero visto aggirarsi tra i villaggi, donne incappucciate in nero assetate di giovani vite, un rito forse legato alla dea della fertilità Holda. Le misteriose statue-stele, circa cinquanta figure di pietra millenarie disposte secondo un ordine ancora ignoto, vegliano silenziose sui borghi storici: si dice che nelle notti più buie alcune, solitamente senza bocca, la mostrino spalancata quando gli spiriti del male si riuniscono per terrorizzare. Tra torri, palazzi e vie lastricate, è possibile anche assaporare prodotti tipici come i testaroli, i tordelli e l’olio d’oliva locale, un percorso dove mito, storia, vino e gusto si intrecciano, avvolgendo i visitatori in un fascino sospeso tra mistero e passato.

Framura

Porticciolo di Framura – Lo scoglio del drago

Il viaggio termina nel borgo marinaro di Framura, dove il mare custodisce la leggenda di Panèa, il drago dello scoglio Ciamai, nato da un uovo trovato nel bosco da una vecchina. Cresciuto tra le frazioni e innocuo tranne che con le faine dei pollai, Panèa scappa nei boschi delle alture, spaventato dal parroco che lo considera un demone e avvisa la gendarmeria. Durante le piogge autunnali, il drago si erge nel mare sorreggendo le borgate di Framura, diventando così lo scoglio famoso. Tra sentieri panoramici del Parco Naturale Regionale di Framura, lungo la ciclopedonale Maremonti che collega Framura, Levanto e Bonassola, si scoprono scorci incredibili e piccole spiagge nascoste. Il borgo unisce leggenda, natura e panorami marini, perfetti per chi ama storia, avventura e vino.

Ti potrebbe interessare anche