Rossese di Dolceacqua
Rossese di Dolceacqua
Il Rossesse di Dolceacqua si presenta di colore rosso rubino luminoso tendente al granato con l’invecchiamento; al naso si evidenziano note di confettura di ribes e amarena candita; al palato è caldo e vellutato e si esprime con una certa freschezza e tannini delicati. A Napoleone Buonaparte, nel castello dei Doria, fu offerto il vino locale “rossese” e tanto lo apprezzò che ordinò una spedizione di barili alla sede Imperiale a Parigi.
Curiosità
Si adatta ad accompagnare il coniglio alle erbette, lo stufato di capra con fagioli, i tordi al ginepro, il capretto in umido. Ottimo con taglieri di salumi e formaggi di medio affinamento, a minestre asciutte e ripiene. Quando affinato, anche a brasati, lepre in salmì e lumache.
Caratteristiche
Costituito in vinificazione, dal vitigno Rossese in purezza al 90%. Coltivato all'estremo della provincia (Dolceacqua e comuni limitrofi) affonda la sua presenza sul territorio in antiche origini, già il Gallesio ricorda un uva nera chiamata "Rossese di Dolceacqua". Il vino “Rossese di Dolceacqua” o “Dolceacqua” superiore non può essere immesso al consumo prima del 1° novembre dell’anno successivo a quello della vendemmia.
Come viene lavorato
Nella parte occidentale della riviera ligure, sino al confine di Stato, è prodotto, quasi esclusivamente con le uve dell’omonimo vitigno. Il vino “Rossese di Dolceacqua” o “Dolceacqua” superiore non può essere immesso al consumo prima del 1° novembre dell’anno successivo a quello della vendemmia.
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