Castelvecchio di Rocca Barbena: il borgo dei Bastian Contrari
Siete dei “Bastian Contrari”? La pensate sempre diversamente da tutti? Perdetevi nell’antico borgo feudale di Castelvecchio di Rocca Barbena in Val Neva
Abbarbicato sulla montagna, a 1100 metri di altitudine, Castelvecchio di Rocca Barbena, borgo medievale Bandiera arancione e tra i Borghi più belli d’Italia, affascina con i suoi percorsi labirintici che si rincorrono fino a raggiungere il castello padronale, ancor oggi proprietà privata.
La struttura è quella di un borgo mediterraneo, che presenta suggestivi aspetti medievali con le sue case fortificate. Senza tempo le case in pietra che si aggrappano attorno al castello. Passeggiare per il centro storico è un esperienza indimenticabile, sotto un susseguirsi di volte e archi che servono per reggere le case una con l’altra.
Da vedere i vecchi lavatoi restaurati, la piazza della Torre, dove aveva sede l’antico patibolo. Maestosa è Porta Soprana, a forma ogivale, ingresso al borgo. Accanto al Santuario di Nostra Signora delle Grazie ancora una piccola curiosità: il piccolo cimitero a forma di cuore. A Sud di Castelvecchio parte il Sentiero di Ilaria del Carretto che attraverso Borgata Fontana e la chiesetta campestre di San Giuseppe raggiunge il Borgo di Zuccarello.
Il borgo dei “Bastian Contrari”
Quando tutti vanno al mare, tu cerchi la montagna? I tuoi amici decidono per la pizza ma tu preferisci la trattoria? E al cinema? Film d’essai o blockbuster? Insomma, non sei mai d’accordo.
Allora, forse, sei un “Bastian contrario”. In Liguria c’è il borgo che fa per te : Castelvecchio di Rocca Barbena. Proprio qui sarebbe nato il famoso modo di dire.
La storia è questa. Durante una delle infinite contese in cui si trovò compreso Castelvecchio, in particolare quella del 1672 tra piemontesi e Repubblica di Genova, un noto brigante sabaudo, chiamato appunto Sebastiano “Bastian” Contrario, venne incaricato dal Duca Carlo Emanuele di Savoia di condurre rapine e scorribande nelle zone di confine con la Repubblica di Genova depredando tutti i carri, le merci e le carovane genovesi che l’attraversavano. Ma Bastian Contrario e la sua banda non si preoccuparono di rispettare i patti e decisero di attaccare un po’ chi volevano loro, inclusi viandanti piemontesi. Non si sa bene come finì la storia, ma non dev’essere andata poi bene: si dice che Bastian Contrario perì quando, dopo un lungo assedio, i genovesi fecero saltare in aria il castello e s’impadronirono del feudo nel 1672.
Ma il suo nome – e chissà, forse anche il suo spirito – aleggia ancora a Castelvecchio di Rocca Barbena e, anzi, da lì è uscito ed è diventato una definizione comune a livello nazionale, come testimonia anche l’Accademia della Crusca.
Castelvecchio di Rocca Barbena mette tutti d’accordo
Immerso in un’atmosfera medioevale, Castelvecchio di Rocca Barbena è un borgo arroccato dal cuore di pietra solo in apparenza. I suoi vicoli stretti lasciano poche alternative, mettono subito tutti d’accordo. Ti condurranno ai lavatoi, nella piazza della Torre, al Santuario della Madonna delle Grazie e al piccolo cimitero a forma di cuore, o, camminando tra gerani sui davanzali, gatti pigri alla caccia di raggi di sole, troverai portali, balconi aperti da cui si sprigionano aromi di tuccu di borraggine o coniglio allo steccadò, un’erba simile alla lavanda.
Puoi arrivare a Castelvecchio a piedi percorrendo l’antica via del Via del Sale da Zuccarello a Castelvecchio di Rocca Barbena, sui passi di Ilaria del Carretto, la cui storia unisce questi due borghi e i loro suggestivi e inespugnabili castelli. Nei dintorni, belli i trekking alle rocce selvagge della Rocca Barbena o il “Sentiero delle Terre Alte“ mentre oltre il valico puoi arrivare alle sorgenti del Bormida.
Oppure vieni a Castelvecchio in mountain bike: quelli della ASD Castelvecchio Rockriders (nome che più azzeccato non si può) sapranno indicarti il sentiero migliore tra i molti che contribuiscono a curare e mantenere in Val Neva.
D’estate la prima settimana di giugno il borgo diventa il Paese dei Balocchi, la rassegna dei giochi di una volta e poi c’è il Festival contrario, concerti, letture, musica ispirate indovina a chi. Ma tanto qualcuno, comunque, non sarà d’accordo.
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