I natalini o maccheroni di Natale

Una ricetta tradizionale e gustosa da preparare a Natale

Profumo di storia per un piatto dalle origini antichissime tramandato di generazione in generazione. Una ricetta preparata esclusivamente per il pranzo di Natale con sapori e gusti che uniscono tutta la famiglia intorno a una tavola davvero speciale. I Natalini o maccheroni di Natale hanno un formato lungo leggermente più largo dei ziti napoletani e sono tagliati di sbieco. Nati a Genova dai maestri artigiani pastifici si sono successivamente diffusi a Savona, La Spezia e Imperia. Fuori dal confine ligure è quasi impossibile trovarli.

È tradizione servirli, per il giorno di Natale, nel brodo di cappone senza essere spezzati. Possono essere consumati anche con l’ottimo tocco di carne alla Genovese, oppure nel brodo avanzato per la preparazione della cima alla genovese. Mangiare i natalini il giorno di Natale è, per i genovesi, quasi un rito propiziatorio benaugurante per tutti i conviviali: insieme alla pasta, si usa infatti, sbriciolare delle salsicce che simboleggiano le antiche monete di rame.  Ancora più antico era l’uso, di unire oltre le salcicce anche le interiora del cappone (fegato, cuore, creste) precedentemente soffritte in olio ligure. Insomma i genovesi non buttavano via nulla e tutto era elegantemente abbinato in un trionfo di odori, colori e sapori.

I Natalini erano consumati da tutti, sia dai ricchi sia dai più umili che per il loro brodo usavano la trippa al posto del più costoso manzo: era davvero una costume che univa tutta il genovesato.

Ricetta

Ingredienti: 300 grammi di trippa centopelli tagliata finissima, una cipolla, una costa di sedano, 15 grammi di funghi secchi, una grossa noce di burro, parmigiano grattugiato, vino bianco, 200 grammi di maccheroni (i Natalini sono lunghi mostaccioli di pasta di semola di grano duro lisci tagliati a “penna”), 2 litri di buon brodo (generalmente di cappone), sale quanto basta.

Preparazione:
Preparato il trito con le verdure, rosolare le trippe nel burro a fuoco vivace con i funghi ammollati, strizzati e tritati finemente; irrorare con vino bianco e lasciare evaporare prima di versare il brodo bollente. Cuocere le trippe e poi i maccheroni che vanno serviti con molto formaggio.

La foto è presa da www.pastificioaltavallescrivia.com