Bordighera e Dolceacqua, sulle tracce di Monet
«Tutto è mirabile, e ogni giorno la campagna è più bella, ed io sono stregato dal paese. Qui tutto è bellezza e il tempo è superbo»
Così scriveva Claude Monet nel 1884 all’amico gallerista parigino Durand-Ruel. Monet ha vissuto a Bordighera nel periodo compreso tra il 18 gennaio e il 3 aprile, soggiornando alla “Pension Anglaise” dove rimase per 79 giorni. In meno di tre mesi Monet è riuscito a trovare l’ispirazione e a lasciare un’impronta indelebile lungo la Riviera dei Fiori, reso eterna dalle tele che l’artista dipinse Bordighera e poi Dolceacqua.
Come itinerario possiamo seguire i suoi scritti: “Abbiamo compiuto una escursione meravigliosa. Partiti in carrozza di buonora abbiamo raggiunto un villaggio della Val Nervia straordinariamente pittoresco. Intenzionati a ritornare a Bordighera a piedi lungo un percorso collinare… sfortunatamente non potrò mai raccontare le meraviglie che ho visto durante il ritorno attraverso dei quadri a causa delle difficoltà che dovrei affrontare per ritornarvi a dipingere”. Ma Monet si sbagliava: poco tempo dopo dipinse “Il ponte e il castello”, uno dei dipinti più celebrati del pittore dell’Impressionismo.
Ripercorri il viaggio di Monet: ti accorgerai che quel mondo che aveva catturato il suo genio e la sua rate, non è cambiato. Bordighera è rimasta la stessa come pure Dolceacqua, nonostante il tempo trascorso. Ne è un esempio il Giardino Moreno di Bordighera, definito da Monet come “fantasmagorico” dove «tutte le piante dell’universo sembrano crescervi spontaneamente». È anche il caso del “pinus canariensis”, il più alto d’Europa che dopo tutto questo tempo resta ancora parzialmente visibile tra via Romana e via Tumiati, lungo il sentiero del Beodo, negli attuali Giardini Monet.
L’artista ha conosciuto molte personalità tra cui Moreno, commerciante d’olio oltre che agente consolare di Francia, era diventato amico dell’artista che lo definisce come: «decisamente un uomo delizioso… sono rientrato carico di fiori, d’arance, di mandarini, di limoni dolci che sono deliziosi a mangiarli». A Bordighera Monet è stato rapito dal “mare blu”, dalle palme esotiche e dalla rigogliosa vegetazione che cita in questo modo: “Vorrei fare degli aranci e dei limoni che si stagliano contro il mare azzurro, non riesco a trovarli come voglio.” In quei 79 giorni Monet realizzo 38 dipinti, dipingendo dall’alto della Torre dei Mostaccini e il Vallone del Sasso la via Romana e la città vecchia.
Gli altri 4 vennero realizzati a Dolceacqua che raggiunse per la prima volta in carrozza, durante una fredda mattina del 17 di febbraio 1884 in compagnia di alcuni signori inglesi conosciuti nella pensione dove soggiornava.