Cantamaggio, tradizione di rinascita
Il 19 maggio 2024 una domenica imperdibile a Santo Stefano d’Aveto, ripercorrendo la tradizione del Cantamaggio, tradizione viva ancor oggi in molte regioni d’Italia come allegoria del ritorno alla vita e della rinascita
La tradizione del Cantamaggio
La tradizione del Cantamaggio nasce nella notte dei tempi, e trae il nome dal periodo in cui si svolge, cioè intorno a maggio, perché risalente alle calende del mese nel calendario romano, in cui si onorava la dea Flora, responsabile della fioritura degli alberi. In questa tradizione almeno a Santo Stefano D’Aveto così essa non è mai stata perduta, nella frazione di Montereggio. Giunta alla diciannovesima edizione, prende il nome dal paese che ha ideato questa manifestazione. E che ne organizza alcune edizioni, è diventata un evento itinerante ospitato ogni anno in un comune diverso.
Programma e gruppi
Domenica 19 maggio a Santo Stefano d’Aveto, nel cuore del Parco dell’Aveto, per la prima volta nella storia verrà ospitata ospitare questa importante rassegna. Hanno aderito ben 16 gruppi oltre a quello del luogo e che provengono anche da alcune regioni limitrofe. Anzola di Bedonia (PR), Bardi (PR), Biassa (SP), Cavanella Vara (Beverino) (SP), Comuneglia Codivara (SP), Corlaga (MS), Credarola di Bardi (PR), Ferriere (PC), Leivi (GE), Mareto (PC), Marsaglia (PC), Montereggio (MS), Rossano di Zeri (MS), Val Lecca (PR), Varese Ligure (SP), Vezzolacca (PC). Il programma vede la mattina il canto itinerante nelle diverse tappe. Segue il pranzo tutti insieme ed infine un ultimo giro di canti e la premiazione dei gruppi che hanno partecipato. Ultima tappa il canto libero. Sarà un momento d’interscambio per “maggianti” e “maggerini” (così si chiamano i cantoi). Così che potranno raccontare, attraverso le loro canzoni, uno spaccato della tradizione e della vita alpestre.
Una storia antica
Tra i riti che sull’Appenino genovese si tramandano da secoli e che segnano il passaggio delle stagioni, il Cantamaggio è un momento autentico di cultura popolare da condividere in allegria. In vallata il Cantamaggio era l’occasione per dichiarare il proprio amore alla propria amata, con l’aiuto di un gruppo di amici. Gli uomini andavano nel bosco e tagliavano un bel castagno novello da portare a mezzanotte a casa dell’amata. Decorato con rose e rami di maggiociondolo; doveva essere il più alto possibile, fino a superare l’altezza della casa, per essere ben visibile a tutti. Normalmente rimaneva al suo posto fino all’anno successivo. I ragazzi trasportavano l’albero cantando fino alla casa della ragazza, dove venivano ben accolti e rifocillati dalla famiglia della prescelta, con ravioli, gallina bollita, cima ripiena, dolci e, naturalmente, tanto vino!