Alla scoperta delle meraviglie dell’Appennino Ligure in Val d’Aveto

Nel cuore dell’estate veniamo invasi da quell’immensa voglia di partire alla scoperta di nuovi panorami naturali, alla ricerca di luoghi freschi, ma senza farsi mancare la buona compagnia e il buon cibo immersi in uno scenario paesaggistico tanto bello quanto sacro. Ed è così che con un gruppo di amici, accomunati dalla stessa passione dell’escursionismo, ti consigliamo di andare alla scoperta delle meraviglie della Val d’Aveto, nell’entroterra Ligure.

Toccando il cielo dalle vette
Il primo giorno attraversa il passo del Tomarlo al confine con l’Emilia-Romagna, per arrivare fino a Santo Stefano d’Aveto toccando le principali vette dell’area: Monte Maggiorasca, Monte Bue e Rocca del Prete. Qui ti trovi nel punto più elevato del levante ligure. Il Monte Maggiorasca, con i suoi 1804 metri s.l.m., è la cima più alta dell’Appenino Ligure. La biodiversità di questo complesso è arricchita dalla coesistenza di specie botaniche di origine alpina con endemismi tipici di questa parte dell’Appenino.

Tra fantasia e magnetismo, indietro nel tempo di due miliardi di anni
Dopo aver esplorato la parte più alta dell’Appennino Ligure, dedica il secondo giorno ad un’area resa unica dalla sua importanza geologica e dalle sue peculiarità: il Monte Aiona e la vicina Pietra Borghese. Una delle testimonianze geologiche più antiche d’Italia, la Pietra Borghese è una roccia esistente da due miliardi di anni e la sua provenienza deriva dalla crosta dell’antico Oceano Ligure. Fa parte di un affioramento di rocce durissime e scure che si trovavano a più di 30 km di profondità. Bisogna sapere che una delle loro caratteristiche è quella di essere magnetiche! Numerosi sentieri che conducono al Monte Aiona, alto 1701 metri s.l.m., ospitano alcune delle tappe del percorso a lenta percorrenza più famoso della Liguria: sono le tappe n. 33 e 34 dell’Alta Via dei Monti Liguri che attraversano il Passo delle Lame, della Spingarda per giungere fino al Passo del Bocco. Queste tratte attraversano ambienti aperti e panoramici alternati alle vaste faggete di diversa difficoltà.

Un passo dopo l’altro: alla conquista di nuove cime
Terzo giorno. Gambe in spalla e… alla conquista del Monte Penna! La vetta che porta il nome del Dio Pen, il Signore delle Vette! Con i suoi 1736 mt s.l.m., questa cima è una delle più amate e frequentate dagli escursionisti della zona. Impossibile farne a meno! Lungo il percorso, è d’obbligo fare una sosta ai piedi della montagna, in prossimità dell’omonimo laghetto. Si tratta di un piccolo specchio d’acqua di origine glaciale di fondamentale importanza per il suo inestimabile valore naturalistico. Circondato dalla faggeta circostante si ammirano dal basso il Monte Penna ed il Pennino, prima di intraprendere la loro ascesa.

E infine… verso il mare e oltre
L’ultimo giorno cambia scenario paesaggistico. Spostati a Punta Manara, verso il mare di Sestri Levante, per concludere questo tour dell’Appennino Ligure con un bel tuffo rinfrescante.