I miei giorni selvaggi

È tra le parole di Finnegan che è nata la curiosità per il surf, rapita dall’idea romantica di vivere per una passione piuttosto che cercando di cavalcare il tempo che non abbiamo.

Sulla carta nessuna grinza, ma in Italia si surfa? Credevo di no… Beata ignoranza. La cosa folle è che potevo iniziare proprio tra le onde in cui sono cresciuta. La risposta era semplice: la mia Liguria.

Tutto è iniziato a Levanto in maniera catedrattica. Brothers Surf: scuola e lezione. No, da quella tavola non ti alzi subito. Ti senti goffo, impacciato e terribilmente mortificato da baby surfer che fanno sembrare tutto un gioco. Se dopo una lezione in cui il tuo ego è stato riposizonato al livello -1 e senti la voglia di rifarlo, allora inizia a tornare, a studiare, a chiedere. Ho proseguito ad Andora al Cinghiale Marino. La curiosità si è trasformanta in passione che prosegue giorno per giorno con gli amici del Surfer’s Den. L’alert onda è sempre attivo, un segnale e si scorrazza su e giù per la Liguria per entrare in acqua con la mia Cuda.

Cosa mi sta insegnando il surf? Prima di tutto che è uno sport complicato, che non si fa per moda, ma per dedizione, che insegna la calma e che necessità di umiltà e rispetto. La prima grande lezione, però è stata di imparare a guardare la realtà con occhi diversi, partendo proprio dalla Liguria che ora cavalco da Levante a Ponente alla ricerca dei suoi tesori nascosti.