Imperia: la città dimezzata

La storia infinita della rivalità tra le due anime di Imperia: Porto Maurizio e Oneglia

Siete per la sardenaira o la pissalandrea? Per la farinata o lo stoccafisso? Per San Maurizio o San Giovanni Battista?
Insomma, se vivi ad Imperia, o l’una o l’altra: sei “Cacelotti” oppure “Ciantafurche“.
Da sempre Imperia si divide in Porto Maurizio e Oneglia, e, anche se, nel 1923, un regio decreto sancì l’unione amministrativa tra i suoi due abitati, in città – come si suole in Liguria – regna un sano, agguerrito, campanilismo.

Porto Maurizio
Porto Maurizio
Imperia Oneglia
Oneglia

Insomma, a Imperia ci sono ancora due palazzi civici, due chiese, due porti,  due svincoli autostradali e fino a poco fa anche due stazioni ferroviarie, segno che la città è stata unita sulle scartoffie e su Google Map, ma vi sopravvivono due chiare entità distinte.
Tutto o quasi le divide: l’architettura, Oneglia città di pianura, dallo schema piemontese; Porto Maurizio col suo Parasio, borgo ligure arroccato sul mare. Le piazze: Oneglia ha piazza Dante, sabauda, con la torre e l’orologio; Porto Maurizio risponde con piazza Pagliari e il suo bellissimo cavaliere di “risseu“, le tipiche pietre liguri. Le chiese: a Porto il magniloquente neoclassico Duomo di San Maurizio, una delle chiese più grandi della Liguria; a Oneglia c’è la tardobarocca collegiata di San Giovanni Battista. E se a Porto si mangia la Sardenaira, poco lontano, a Oneglia, la “Pissalandrea“.
Anche il santo patrono, ci misero anni a sceglierne uno comune: nel 1991 si optò per San Leonardo il 26 novembre; ma da una parte si continua a venerare San Maurizio martire e a Oneglia ogni 24 giugno c’è una festa memorabile per San Giovanni Battista.
La leggenda vuole che partendo da Porto Maurizio e diretti verso l’alleata Genova, a Diano Marina i portorini si fermassero per scrollare i sandali e non portarsi dietro nemmeno un granello della sabbia di Oneglia. Viceversa facevano a Sanremo gli Onegliesi diretti nell’amica Nizza.

Porto Maurizio, il Parasio
Porto Maurizio, il Parasio
Oneglia: Calata Cuneo
Oneglia: Calata Cuneo
Questa rivalità affonda le sue radici nel passato della città, ben prima che il Fascismo costruisse i due eleganti palazzi delle Poste e del Municipio: sorgono esattamente a metà, in puro stile littorio, ma tutto intorno non c’è praticamente nulla, solo palme, datteri e il grande Parco Urbano di Imperia; Porto Maurizio termina poco prima, Oneglia comincia poco dopo.
Nel ‘900 Oneglia divenne importante porto e città industriale mentre Porto Maurizio conservò il porticciuolo di pescatori e la propria piccola nobiltà fatta d’oliveti.
Le differenze erano già marcate ai tempi della Rivoluzione Francese e poi di Napoleone, quando Porto Maurizio, più sensibile alle idee rivoluzionarie e all’Impero, divenne capoluogo della «Giurisdizione degli Ulivi» e del circondario che aveva in nuce la futura provincia di Imperia; Oneglia rimase invece fieramente ostile alla Francia che la attaccò più volte.
Oppure forse, la rivalità s’acuì nel 1576, quando Emanuele Filiberto di Savoia acquistò dai Doria la signoria di Oneglia infiltrando un dominio piemontese in Liguria, mentre Porto Maurizio restava fedelissimo alla Repubblica di Genova. Porto Maurizio divenne baluardo di Genova sulla costa, mentre Oneglia come Nizza, avamposto savoiardo sul mare.
Del resto ad Oneglia, il 30 novembre 1466, nacque Andrea Doria, il grande ammiraglio e Doge che fece grande Genova e a lui sarebbe dedicata la specialità locale, la “Pissalandrea“, (pizza alla Andrea), versione più alta e sofisticata dalla “Sarderaira“, in voga a ponente in cui le acciughe dissalate sono sostituite dalle sardine.
Porto Maurizio: Piazza Pagliari (Foto da Circolo Parasio Imperia)
Porto Maurizio: Piazza Pagliari
Oneglia, Piazza Dante
Oneglia: Piazza Dante

E chissà, forse risale proprio in questo periodo, quando altrove, a Triora, si cacciavano le streghe, l’aneddoto che sancisce l’origine dei soprannomi degli abitanti delle due parti della città: “Cacellotti” e “Ciantafurche“. Tutto avrebbe avuto origine da una disputa per la costruzione di una forca: a Porto non la volevano sul proprio territorio come invece desideravano gli abitanti di Oneglia, che da allora furono chiamati i “Ciantafurche”. Quella dei portorini tuttavia era una delle prime sindromi NIMBY (Not In My Backyard) perchè il boia era originario proprio di Porto Maurizio e si chiamava “Cacello”, che loro rimase come soprannome.
Ancor più in là, nel 1241, in pieno Medioevo, Genova regalò a Porto Maurizio il suo definitivo status di città vassalla concedendo benefici e privilegi ai suoi abitanti: chissà quante invidie avrà scatenato a Oneglia, tanto da farla avvicinare sempre più la signoria dei Doria. Il territorio di Oneglia arrivava fino al torrente Baitè, quello di Porto Maurizio fino al fiume Impero.
E se attorno all’anno mille d.C. Porto Maurizio e Oneglia erano già due corti e giurisdizioni feudali ed ecclesiastiche ben distinte, c’è chi dice che Portus Mauricii sia stata fondata come base navale dei bizantina alla fine del VI secolo dall’Imperatore Maurizio, mentre per veder comparire il nome “Oneglia” dobbiamo invece aspettare una pergamena del XII secolo.

Porto Maurizio, Duomo di San Maurizio
Porto Maurizio, Duomo di San Maurizio
Oneglia: Calata Cuneo, festeggiamenti per San Giovanni
Oneglia: festeggiamenti per San Giovanni

Insomma, la storia si è impegnata molto per quello che oggi a Imperia è ormai un fatto compiuto: Porto Maurizio e Oneglia, due popolose e moderne città, sarebbero acerrime nemiche.
A far da pacere, fino a qualche tempo fa, una pizzeria, situata proprio a metà e chiamata, non a caso, “Cacelotti e ciantafurche”.

Per fortuna, ad unirle resta il clima: se passate da Imperia non troverete due fazioni in battaglia, ma la prima città italiana per la quantità di belle giornate sul calendario. Un po’ di sole, si sa, mette sempre tutti d’accordo!

L’immagine di Piazza Pagliari di Porto Maurizio è tratta dalla Pagina Facebook Circolo Parasio