Sette superstizioni liguri che dovresti conoscere di venerdì 17

Ecco qualche consiglio per superare tranquillo ogni tuo venerdì 17

I Liguri non passano alla storia per essere superstiziosi.
Sono sempre stati gente concreta, pratica, più concentrata su ciò che può produrre la loro stretta e magnifica terra. Ma qualche superstizione, a ben vedere c’è, creatasi in anni di rapporti con l’agricoltura e il mare oppure portata dallla modernità. Eccone alcune che possono esserti utili ogni venerdì 17. E tu? Ne conosci altre?

Gli “abitini” di Triora

Quando si parla di superstizione, Triora, il borgo delle streghe non può mancare. A Triora per allontanare la sfortuna si usa portare gli “abitini“, piccoli ritagli di stoffa con all’interno erbe raccolte il giorno del solstizio d’estate o in altri momenti dell’anno, a seconda dell’effetto che si vuole ottenere: affascinare, innamorare o semplicemente proteggersi dal malocchio. Vanno appuntati con uno spillo vicino al cuore.

Triora
Triora

A tavola: attenti a olio, sale e vino

Ai prodotti della terra, i liguri sono sempre stati attenti. Ad esempio, attenzione a non sprecare l’olio, tanto più se di oliva taggiasca, con la fatica che costa. Se poi è una bottiglia d’olio a cadere e rompersi è sciagura annunciata.
Sul sale invece, occorre prestare attenzione a quando lo si passa a qualcuno: non lo si può porgere direttamente, ma si deve appoggiarlo davanti a chi lo a chiesto e aspettare che lo prenda.
Il vino invece è un vero e proprio portafortuna: basta bagnarsi un dito e passarlo dietro alle orecchie quando si vuole propiziare qualcosa.

Olio e sale
Olio e sale

La cima, assaggiare la tradizione

Hai mai mangiato la cima genovese? È uno squisito piatto popolare, così famoso da finire in una canzone di Fabrizio De André, realizzato con una tasca di carne di pancia di vitello ripiena di verdure, formaggio, uova e frattaglie e poi cucita e lessata a lungo.
Ma forse non tutti sanno che occorre un’attenzione particolare nel prepararla: tenere una scopa di saggina nell’angolo lì vicino. In questo modo, i diavoli saranno impegnati a contare la paglia della scopa più che a far diventare dura la carne. Il compito di tagliare la prima fetta, dice Faber e vuole la tradizione, sarebbe dello scapolo.

Cima genovese
Cima genovese

Sanremo: batti un cinque a Mike

In Liguria non troverai molte fontane in cui buttare spiccioli… la tirchieria vale più della superstizione. Ma se passi da Sanremo, vai in via Escoffier, all’angolo con via Matteotti, e batti un cinque a Mike Bongiorno. La statua in bronzo del re del telequiz, più volte conduttore del Festival della Canzone italiana, è lì dal 2013. Mike è proprio come te lo immagini, ad altezza uomo, immortalato nella sua frase più famosa “Allegria!”. Sono molti i turisti che si mettono in posa per un selfie ma i solo sanremesi veri sanno che “battergli il cinque”, porta davvero fortuna.

Statua di Mike Bongiorno a Sanremo
Statua di Mike Bongiorno a Sanremo

Toccare il piede della statua degli innamorati sul Muretto di Alassio

Stai cercando l’amore? Vuoi un aiutino per incontrare l’anima gemella? Vai ad Alassio e accarezza la statua degli Innamorati sopra il famoso Muretto. Opera dello scultore Eros Pellini, la statua di bronzo rappresenta due ragazzi in amore seduti sul muretto. Ad Alassio c’è la superstizione che accarezzare il piede degli amanti porti fortuna in amore. Provare per credere!

Il muretto di Alassio
Il muretto di Alassio

Un portafortuna nella Cattedrale

La chiesa più importante di Genova, la cattedrale di San Lorenzo, è uno scrigno che racchiude tante storie affascinanti. Troverai ad accoglierti due imponenti leoni, ma è un piccolo cane, il “cagnetto di San Lorenzo” che devi trovare. Se cerchi con attenzione, nell’infinito universo rappresentato in marmo e ardesia sulla facciata del duomo, vedrai un cagnolino addormentato. Sarebbe l’omaggio che uno degli scultori che lavorarono al duomo avrebbe fatto al suo amato compagno appena scomparso. Molti lo accarezzano perché si dice che porti buona sorte, anche se, per questa usanza, il marmo di cui è fatto si sta consumando. Trovarlo, comunque, è già una bella fortuna!

Il canetto sulla Cattedrale di San Lorenzo
Il cagnetto sulla Cattedrale di San Lorenzo

Superstizioni della tradizione marinara e contadina

I marinai genovesi sanno che non è bene portare fiori recisi a bordo. Ciò perchè i fiori richiamerebbero le corone di fiori abbandonate in mare durante in funerali dei marinai.
In alcuni luoghi dell’entroterra ligure, sopravvivono ancora antiche usanze e superstizioni contadine che stupiscono oggi, nel mondo dei social e della tecnologia. Non vi spaventate se, visitando una casa contadina, troverete una pelle di serpente proprio dietro alla porta: serve ad allontanare il demonio.
Il ferro di cavallo è invece molto comune, come il quadrifoglio, per cui esistono adeguate cantilene da recitare se lo si trova per poi conservarlo sotto il materasso contro i  tradimenti e le malelingue. Se una ragazza invece trova una spina di rosa deve conservarla fino a quando prende marito e poi cucirla nel suo vestito da sposa per proteggersi dall’invidia.

barche in Liguria
barche a Monterosso