Un po’ di curiosità sul Giro d’Italia in Liguria che forse non sapete

Il Giro d’Italia arriva in Liguria! Ecco alcune storie di ciclismo, di sport e di Liguria che vi incuriosiranno

Liguria e Giro d’Italia, una lunga storia d’amore. Fin dalle prime edizioni, la corsa rosa ha toccato più volte la Liguria e la nostra regione ha ricambiato regalando al ciclismo panorami bellissimi e storie indimenticabili. Vediamone otto tra le più curiose.
(Grazie a Fabio Barbieri dell’U.S. Pontedecimo per la collaborazione)

1909: la prima maglia rosa non si scorda mai

La prima edizione del Giro d’Italia

La prima edizione del Giro d’Italia già premia la Liguria: due tappe, la 6° tappa, il 25 maggio 1909, Firenze – Genova e la 7° tappa il 27 maggio, Genova – Torino, percorrono la Liguria da riviera a riviera: si entrò in a Sarzana passando poi per La Spezia, Chiavari e Rapallo per arrivare a Genova. Da lì si ripartì passando per Savona e Albenga, raggiungere Imperia Oneglia e salire in Piemonte dal Colle di Nava.  Non c’erano grandi salite, ma le difficoltà c’erano eccome: a quella prima Corsa Rosa, 2.448 chilometri da corrersi in otto tappe (di cui alcune superavano i 300 km) si iscrissero in 166, partirono in 127 e arrivarono appena in 49. Quel giro lo vinse Luigi Ganna, mentre a Genova a vincere fu Giovanni Rossignoli, un buon velocista soprannominato Baslòt.


1940: l’Airone spicca il suo volo

Fausto Coppi e Gino Bartali

Nel 1940 la seconda tappa è la Torino-Genova. I favoriti di quel Giro sono Giovanni Valetti, vincitore delle ultime due edizioni e Gino Bartali, che aveva vinto nel 1936 e nel 1937. Fausto Coppi, ventenne, è suo gregario nella Legnano. Durante la seconda Gino Bartali cade nella discesa del Passo della Scoffera e arriva a Genova con un ritardo di oltre 5 minuti dai primi: i suoi compagni di squadra Pierino Favalli e Fausto Coppi.
Quella tappa di Genova fu decisiva per il futuro del Campionissimo: da quel momento divenne l’uomo di classifica della sua squadra e con l’impresa dell’Abetone strappò la maglia rosa a Enrico Mollo (che nel 1946 a Genova vincerà il Circuito dell’Appennino), arrivando a Milano con 2’40” su di lui e 11’45” su Giordano Cottur: fu l’atto di nascita di Coppi come Campionissimo.


1949: Malabrocca, la maglia nera e la fuga al contrario

Luigi Malabrocca

Al Giro d’Italia, fino a qualche tempo fa, c’era chi lottava per la maglia rosa, simbolo del primato, ma anche chi si disputava la maglia nera dell’ultimo in classifica. La maglia nera veniva premiata “in natura” con cibo, bevande e derrate alimentari offerte spesso dai tifosi. Era il simbolo dell’Italia che si rialzava che ripartiva dopo la Seconda Guerra Mondiale e chi se la aggiudicava doveva riuscire ad accumulare ritardo in classifica senza arrivare fuori tempo massimo e venire escluso. Storica la sfida per la maglia nera tra il corridore vicentino Sante Carollo  e il tortonese Luigi Malabrocca, che nel 1949, alla Montecatini – Genova ebbe uno dei suoi capitoli più belli.
Malabrocca, che puntava a indossare maglia nera quel giorno, dovette però aiutare un compagno, lo svizzero Croci Torti, che aveva rotto la pedivella e andava pianissimo.  Sulla salita della Scoffera i due rischiano di arrivare fuori tempo massimo. All’inizio della discesa però, Malabrocca vide il rivale, Sante Carollo, fermo ad aspettare il loro passaggio e decise di nascondersi sotto un ponte per farsi superare. Croci Torti in discesa, non aveva più bisogno del suo aiuto. La fuga al contrario di Malabrocca funzionò: al traguardo a Genova, Carollo arrivò con un ritardo incredibile pensando di essere l’ultimo. Ma al foglio firme dell’arrivo, subito dopo, arrivò Malabrocca che gli disse: “Lascia un po’ di posto per la mia firma… oggi sono arrivato ultimo io!”.


1966: Gimondi lascia il cuore a Diano Marina

Felice Gimondi nel 1966

Nel 1966 il Giro bacia a lungo la Liguria: ben 4 tappe con arrivi e partenze liguri. Questa edizione della corsa, vinta da Gianni Motta, fu importante anche per un altro campione, Felice Gimondi. Ecco perché: Gimondi, terzo l’anno precedente al Giro e primo al Tour de France, correva per la Salvarani con Vittorio Adorni, che, a marzo, dopo la Milano-Sanremo, tornando insieme a Milano, gli aveva fatto conoscere i proprietari di un hotel a Diano Marina con la loro nipote Tiziana.
Per il Giro d’Italia 1966 l’organizzazione aveva stabilito che l’alloggio della Salvarani fosse proprio quell’albergo di Diano Marina, dove Felice incontrò un’altra volta Tiziana.
Gimondi si classificò terzo nella seconda tappa, Imperia-Monesi, vinta da Julio Jimenez, e alle spalle di Gianni Motta. Ma al processo alla tappa di Sergio Zavoli, Gimondi disse che quelli della Molteni, la squadra di Motta, avevano “fatto casino dall’inizio alla fine”, espressione non adatta in quell’epoca al pubblico televisivo. La trasmissione venne interrotta e Gimondi fu minacciato di non essere più invitato. La sua preoccupazione più grande, invece, era quella che anche Tiziana lo avesse ascoltato in TV. I due, giovani e timidi, non parlarono né delle tappe né dell’episodio televisivo, finché Gimondi partì per la terza tappa interamente ligure, la Diano Marina-Genova. Ma il suo cuore era rimasto a Diano Marina.
Alla fine fu quinto, vinse la maglia rosa Gianni Motta e tra i due iniziò una rivalità “italiana”, che si affiancò a quella tra Gimondi e Merckx.
L’amicizia tra Felice e Tiziana, invece, presto si tramutò in amore e si consolidò durante il raduno collegiale della Salvarani nell’inverno della stagione successiva, nel solito albergo dianese. A fine stagione Felice regalò l’anello di fidanzamento a Tiziana, si sposarono nel novembre del 1968, e dalla loro unione nacquero le figlie Norma (nel 1970, oggi Vice Presidente della F.C.I. Federciclismo) e Federica nel 1973. Felice Gimondi ci ha lasciato il 16 agosto 2019.


1980: Moser o Saronni?

Giuseppe Saronni e Francesco Moser

Il 1980 è un anno buono per il Giro d’Italia in Liguria: la Corsa Rosa prende il via da Genova con un crono prologo in corso Marconi e Corso Italia, Francesco Moser conquista la maglia rosa, e la tiene per cinque giorni.
Nelle tappe successive, la Genova – Imperia e la Imperia – Torino, si impose invece l’eterno rivale Giuseppe Saronni.
Francesco Moser ha rivissuto quei momenti quando, il 18 marzo scorso, ha presentato la sua bicicletta elettrica e il suo ultimo libro a Sestri Ponente. In quella occasione ha ricevuto la maglia del Challenge Liguria (la speciale classifica a punti voluta dall’assessorato allo sport della Regione Liguria che unisce il Trofeo Laigueglia e il Giro dell’Appennino) per i suoi numerosi successi conquistati nella nostra Regione.


2004: Genova Capitale Europea della Cultura e del Giro D’Italia

via garibaldi a Genova

Nel 2004 Il Giro d’Italia prende il via da Genova, Capitale Europea della Cultura. Con un cronoprologo di quasi 7 km lungo le vie più belle della città: partenza ed arrivo della tappa sono collocati in Piazza della Vittoria, mentre il percorso penetrava nel cuore del centro storico della Superba, in Via Garibaldi, tra i Palazzi dei Rolli, sito patrimonio dell’umanità UNESCO, con i suoi caratteristici e spettacolari scorci. Dopo il prologo di Genova, vinto dallo specialista Bradley McGee, la prima tappa del Giro 2004 fu la Genova-Alba.
Quel giro fu vinto da Damiano Cunego che due settimane prima aveva vinto un’altra grande corsa ligure, il Giro dell’Appennino, dichiarando che al Giro d’Italia avrebbe fatto il gregario a Gilberto Simoni, capitano della Saeco. A Milano la maglia rosa finale sarà di Cunego e Simoni sarà solo terzo, in mezzo ai due l’ucraino Serhiy Honchar.


In memoria di Wouter Weylandt

Wouter Weylandt
Wouter Weylandt

Si chiamava Wouter Weylandt, sfortunato ciclista scomparso il 9 maggio del 2011, nella terza tappa del Giro a causa di una caduta lungo la discesa del Passo del Bocco, in frazione Isola di Borgonovo di Mezzanego. Dopo la sua scomparsa l’organizzazione del Giro d’Italia ha deciso, in suo onore, di ritirare il dorsale numero 108 nelle successive edizioni della corsa.


2015: il Giro sulla Ciclabile del Ponente Ligure

Pista ciclabile del Ponente LIgure
Pista ciclabile del Ponente LIgure

Il Giro d’Italia 2015, edizione numero 98 si aprì con una tappa sulla Ciclabile del Ponente Ligure con una prova crono a squadre di apertura da San Lorenzo al Mare a Sanremo. Lo spettacolo dei ciclisti sul percorso a due passi dal mare attira molti appassionati da tutta Europa. Quell’anno in Liguria anche altre 2 tappe in linea, una per velocisti, una pianeggiante da Albenga a Genova e una “mangia e bevi”, con salite e discese, da Chiavari a La Spezia. Quella del 2015 è la quinta Grande Partenza del Giro d’Italia dalla Liguria, dopo il 1980 da Genova, 1987 da Sanremo, 1992 e 2004 da Genova.


2022: il Giro d’Italia sul Ponte Genova San Giorgio

ponte S. Giorgio, Genova

Nel 2022 dal Giro d’Italia un tributo a Genova e alla tragedia del Ponte Morandi: nel corso della 12° tappa il Giro è passato sul nuovo Ponte Genova San Giorgio.