Perché visitare il Parco dell’Aveto

Criniere accarezzate dal vento. Galoppate sui prati. Giovani puledri al seguito delle mamme. Sono i Cavalli selvaggi del Parco dell’Aveto!
Cavalli di origine domestica che, scomparso l’ultimo proprietario circa 20 anni fa, si sono adattati e riprodotti in libertà. Non è poi così difficile avvistarli nel loro ambiente naturale: nei dintorni del lago di Giacopiane, il parco organizza molti eventi di horsewatching.
Se osservare non ti basta, puoi entrare in stretto contatto con i loro cugini: gli asinelli! All’azienda agricola La Ghianda potrai conoscere questi animali intelligenti e trascorrere un pomeriggio con loro. Per vivere invece il mestiere del pastore, scopri le malghe attraverso i sentieri del Monte Aiona. Allo IAT di Borzonasca una mostra permanente racconta queste antiche attività.

Le piante, al Parco dell’Aveto, grazie alla posizione montana di tipo alpino e alla vicinanza al mare, sono rare e sorprendenti: scoprile tutte al giardino botanico Federico Delpino o al museo del bosco, dove scoprirai l’intero sistema ecologico, la storia delle foreste del parco, il lavoro e gli attrezzi utilizzati, che sono parte dell’identità locale. Davvero unici gli habitat dei laghi glaciali, acque raccoltesi nelle conche di antichi ghiacciai, come, ad esempio, il lago degli abeti, nella Riserva Naturale Orientata delle Agoraie, che deve il suo nome ai tronchi fossili di Abete Bianco adagiati sul fondo e tuttora visibili.

Una chiesa immersa nella natura, persa in un’atmosfera mistica: l’Abbazia di Borzone, avvolta dal verde, tra piccoli insediamenti antichi è il luogo ideale per una riflessione oltre la quotidianità. L’Anello di Borzone collega questa tappa al “Volto di Cristo”, una roccia che ricorda le sembianze del Salvatore e alla chiesetta abbandonata di San Martino, in un sentiero spirituale da vivere a cuore aperto.