I canestrelli

Info:

Difficoltà: medio facile

Preparazione: 1 ora

Cottura: 20 minuti a 180°

Dosi per: 4 persone

Costo: basso

Allergeni:

Nessun ingrediente segnalato

Liguria, terra di canestrelli!
Forse perchè il canestrello è un invito a completare la Liguria, mezzaluna di terra sul mare. Forse perché l’antica tradizione contadina amava questa forma per la sua praticità d’uso e trasporto, impilati o raccolti in bastoni, funi o ceste. In Liguria i canestrelli hanno avuto molto successo e si producono da sempre. Sono diventati il buco con il gusto intorno. Si distinguono in dolci e salati.

 

Canestrello o canestrelletto

Val Trebbia, canestrelli
Val Trebbia, canestrelli

Canestrello di Santo Stefano D’Aveto (GE), Canestrello dell’Acquasanta (GE), Canestrelletto di Torriglia (GE) o Canestrello ligure. Biscotto di pasta frolla ha la forma di una ciambella del diametro di 10 cm circa e un foro centrale di circa 3 cm; spessore 6-7 mm. Il colore è dorato e ha una consistenza friabile e morbida. Il canestrello dell’Acquasanta presenta sulla superficie superiore lo zucchero in grani.
Caratteristici soprattutto della tradizione dell’entroterra genovese, si trovano anche nel savonese e nello spezzino con qualche piccola variante, da località a località.
Documentati a partire dal 1700, i canestrelli, i cui natali sono rivendicati da numerosi paesi dell’entroterra di Genova e del basso Piemonte, sono un classico dolcetto a forma di ciambella con foro centrale.
I canestrelli sono ottimi a colazione e ancora più appropriati a merenda con il té o il vino dolce. Queste ciambelline di pasta frolla morbide e friabili si riconoscono per la smerlatura del bordo e per l’abbondanza di burro.

A son de vende reste e canestrelli
Questo antico detto dimostra che esiste anche una versione più povera dei canestrelli fatti cioè con la pasta del pane. Caterina Campodonico li vendeva alle sagre paesane e, con il ricavato delle collane di nocciole e di questi dolci, riuscì a comprarsi un monumento funerario al cimitero di Staglieno a Genova, imperitura memoria della sua persona e del suo lavoro

Canestrello di Brugnato

canestrello di Brugnato (Foto da Forno di Germano a Brugnato)
canestrello di Brugnato (Foto da Forno di Germano a Brugnato)

“Improvvisamente pensai ai canestrelli. I canestrelli di Brugnato: grosse morbide, semplicissime ciambelle dolci, ma dolci con deliziosa moderazione, e appena profumate di anici. Mi accorsi che quello che volevo era naturalmente riassaggiarle subito.” Mario soldati

Morbido, di color miele dorato e a forma di ciambella, nato probabilmente per rendere più gustoso il pane che i contadini portavano nei campi, il canestrello di Brugnato è l’orgoglio di questo antichissimo borgo in Val di Vara. Durante il periodo pasquale, soprattutto la domenica delle palme,  i bambini lo portavano in chiesa a benedire.

Il canestrello di Brugnato, buono e gustoso si differisce dai classici canestrelli non per la forma sempre a ciambella ma per le dimensioni e gli ingredienti, tra i quali il miele e i semi dell’anice, che gli donano un gusto del tutto particolare. È il vanto di questo antichissimo centro, citato con il titolo di città  già  nel lontano 999, come attesta un diploma imperiale.

Ricetta

Ingredienti
500 g farina tipo “00”, 200 g zucchero, 2 uova, semi di anice, margarina vegetale, acqua, lievito di birra, miele e aromi naturali.

Preparazione
Oggi tale impasto viene fatto in una impastatrice da produttori artigiani. All’uscita dall’impastatrice il composto viene lavorata a mano dandogli la forma a ciambella e lasciato lievitare per 2 ore in una teglia. Al termine viene cotto in forno a 190°C per 20 minuti.

Canestrelli di Taggia

canestrelli di Taggia
canestrelli di Taggia

Croccanti, deliziosi e leggermente salati, i canestrelli di Taggia ricordano quelli del nord e centro Europa, ma quelli prodotti in questa località del ponente ligure sono inconfondibili per la leggerezza donata dall’olio extravergine delle famose e pregiate olive Taggiasche locali: venivano, infatti, un tempo prodotti con l’olio di sansa.
Dal gusto particolare e aromatico possono essere mangiati da soli ma sono ottimi se accompagnati con salumi, formaggi, olive in salamoia; tra Sanremo e Taggia si pucciano, anche, nel cappuccino a colazione, quale modo migliore per iniziare la giornata? Provare per credere.

Ogni anno il 12 febbraio, giorno dedicato a San Benedetto Revelli, una festa coreografica in cui risplendono, per le antiche vie, fuochi artificiali e falò, ricorda quando il santo del X secolo, con un abile artificio, fece credere che altri razziatori erano già arrivati. In questo modo evitò il saccheggio del borgo dalle incursioni saracene. La festa finisce con la degustazione dei canestrelli e dei biscotti dal sapore di anice.

Ricetta

Ingredienti
1 kg di farina bianca tipo 00, 100 g di lievito di birra, 250 ml di olio di oliva, 1 bicchiere di latte, sale q.b.

Preparazione
Impastate la farina con il lievito, il latte tiepido, l’olio ed un pizzico di sale. Lasciate riposare il composto sotto uno strofinaccio per un’ora, un’ora e mezza. Formate poi delle strisce di pasta non troppo sottili, lunghe circa 20-25 cm, e unite i lembi, in modo da formare il tipico canestrello. Porre in forno a 180° per circa 20 minuti.