Rinascita di un capolavoro

A Genova ritorna il Monumento Fieschi, la rinascita di un capolavoro che si può ammirare al Museo Diocesano nel suo nuovo allestimento. Un’opera caratterizzata dall’eccezionalità del progetto di ricostruzione dei 124 frammenti. L’intervento ha richiesto 40 mesi di lavoro, dallo smontaggio del monumento, all’intervento di restauro, all’assemblaggio dei frammenti architettonici, alla realizzazione delle opere murarie per creare lo spazio espositivo, la creazione e la produzione, lo studio per la complessa collocazione dei singoli frammenti. Museo Diocesano

La storia del monumento

Travagliata è la storia della Tomba Fieschi ed impressionante la mole di lavoro, cui corrisponde l’eccezionalità della resa plastica monumentale. Custodisce le spoglie di Luca Fieschi. I lavori risalgono al lasso temporale 1341/-1342. Questo monumento, descritto come una delle sepolture “più magnifiche d’Italia (…)”,  fu realizzato tra il 1336 e il 1345 circa. Da una equipe di scultori di educazione pisana della generazione successiva a Giovanni Pisano. La collocazione originaria della Tomba Fieschi fu nella Cattedrale di Genova e sui diversi rimaneggiamenti occorsi nel tempo, seguendo le alterne fortune della casata. Le cose cambiarono nei primi decenni del Cinquecento quando la famiglia Fieschi si trovò in crisi per molteplici vicende politiche che culminarono nella cacciata dalla città a seguito del colpo di stato fallito di Gianluigi Fieschi.

Scultura di Luca Fieschi

Chi era Luca Fieschi

Vissuto tra il 1270 e il 1336 fu  figura di spicco della curia romana, nipote di due papi (Innocenzo IV e Adriano V) e capo della sua casata. Grazie alle armi diplomatiche, al prestigio di cui godeva e alla ricchezza personale, Luca Fieschi fu il primo ad ottenere di essere sepolto in Cattedrale, in un maestoso monumento funebre probabilmente collocato nel presbiterio di fronte alla cappella che già custodiva le ceneri di San Giovanni Battista, culmine di un disegno egemonico e familiare, politico-ideologico e personale, che coinvolge tanto la Cattedrale e le sue venerate reliquie – dal Sacro Catino alle Ceneri del Battista – quanto la stessa presenza della potente casata in città.

Il restauro

Rinascita di un capolavoro: Genova Medievale

L’apertura al pubblico del Monumento, a partire dal 5 aprile 2024, all’interno di Ianua – anno dedicato dalla città di Genova al Medioevo – è anche l’avvio di una serie di iniziative di promozione culturale riguardanti il complesso funebre e la storia della famiglia Fieschi che avranno due momenti significativi: il primo nel prossimo autunno, con l’organizzazione di una giornata di studi e quindi nella primavera 2025 con la stampa di un volume che illustrerà gli esiti del progetto. Per tutti un’occasione per visitare il Museo Diocesano con il fantastico Chiostro, a due passi dalla cattedrale. Da vedere le celebri tele blu, dipinte a monocromo, che possono essere considerati a pieno titolo illustri antenati delle tele di Genova o jeans. Si tratta di quattordici teli databili tra il 1538 e la fine del Seicento.

Blu di Genova

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