Ottovolante sul Trebbia

L’inizio del percorso è già affascinante, una passerella sospesa sul Trebbia; la mancanza di qualche tavola di pavimentazione ti dà l’impressione di volare sull’acqua. Sulla sponda opposta ammira una centrale idroelettrica risalente all’inizio del ‘900. I colori e l’architettura ricordano le grandi centrali che sorgono lungo il corso dell’Adda.

Attraverso Carchelli, minuscola frazione e, sempre in salita, percorri un paio di km di provinciale dall’asfalto incerto, a traffico zero. Lascia la carrozzabile per una sterrata che costeggia il piccolo bacino artificiale della condotta forzata della centrale e percorri una decisa discesa. Poi una bellissima carrareccia che risale la gola del torrente Pescia.

All’altezza di un fontanile ti meriti una sosta per fare il pieno e, di fronte a te, uno splendido casone di legno perfettamente conservato come all’epoca della civiltà contadina, che anno sarà? Più in alto il nastro d’asfalto della provinciale ti riporta al presente attraverso le viuzze di Casanova e continui a salire, ora su sentiero, ora su sterrata fino a raggiungere il punto più alto dell’itinerario, un meraviglioso agglomerato di rocce che domina la vallata, le Pietre Bianche.

La vista spazia sulla catena di monti che separa Aveto e Trebbia: Dego, Montarlone, Roccabruna, Gifalco. Dall’altra parte della valle svettano Carmo, Alfeo e Lesima. Riprendi la pedalata; la picchiata su Pietranera alterna tratti tecnici a tratti veloci.

Tra Pietranera e Rovegno la “Discesa del Galletto”, è una scarica di adrenalina pura a velocità folle con tanto di trampolino finale. Tra Rovegno e Isola vola in mezzo ai prati godendo del profumo dell’erba ancora umida di rugiada. Riattraversa il Trebbia su un altro ponte splendido nella sua architettura di ferro e legno e riprendi a salire prima su asfalto poi su sterrato.

E’ dura e la stanchezza comincia a farsi sentire.
Lasciata la sterrata imbocca un sentiero che con un paio di rampe spacca cuore ti porta al culmine della collina. Da qui un “Super G”, che come paletti ha le giovani querce cresciute sul pendio, ti riporta a Loco, punto di partenza.

Ora ti meriti una trattoria, da queste parti non è certo difficile mangiar bene.