Percorsi di trekking & mountain bike nel Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri

Il territorio

L’intera zona è ricoperta da foreste che rievocano leggende e paesaggi alpini (Testa d’Alpe, Gerbonte, faggeta di Rezzo), pareti di roccia e cavità sotterranee (Gole delle Fascette e dell’Incisa, falesie di Realdo e Loreto, Grotta della Melosa), paradisi vegetali e botanici (il lariceto delle Navette, i rododendri del Monte Saccarello, il gruppo montuoso Toraggio-Pietravecchia), punti di avvistamento privilegiati per la fauna (vivono qui, fra gli altri, l’aquila reale, il gallo forcello e il picchio nero, il camoscio, il gatto selvatico e il lupo). Un escursionista nel Parco Alpi Liguri può viaggiare indietro nel tempo sul mitico Sentiero degli Alpini o lungo la storica Via Marenca, sull’Alta Via dei Monti Liguri e lungo i percorsi di crinale che mozzano il fiato fra ininterrotte catene di cime, orizzonti di mare e borghi medievali.

Il territorio si suddivide in quattro valli: la Valle Arroscia, la Valle Argentina, la Val Nervia. Completa l’area la Val Tanarello.

Valle Arroscia

(Cosio d’Arroscia, Mendatica, Montegrosso Pian Latte e Rezzo)

L’Alta Valle Arroscia orbita su Imperia, è la zona a più spiccata vocazione montana, contraddistinta da ampi pascoli ed estese superfici boscate. Appartengono a questa valle la Cima di Piancavallo (1896 m s.l.m.), con le sue popolazioni di camosci, il Monte Frontè (2153 m s.l.m.), il Monte Monega (1882 m s.l.m.) e il suggestivo Bosco di Rezzo. La valle si sviluppa in direzione est-ovest, seguendo il corso del Torrente Arroscia dal Monte Frontè alla Piana di Albenga: il versante esposto a sud ospita borghi, campi e terreni coltivati a ulivi e viti, mentre i pendii rivolti a nord sono il regno dell’ubagu, dove dominano ombra, boschi di castagno, carpino nero, roverella e, sopra i 1000 metri, faggi e pini silvestri. Fra Mendatica e Montegrosso Pian Latte, le maestose Cascate dell’Arroscia formano una spettacolare sequenza di salti, il più alto dei quali supera i 20 metri.

Valle Argentina

(Triora)

L’Alta Valle Argentina, con il Comune di Triora gravitante su Arma di Taggia, presenta più ripidi dislivelli, selvaggi panorami naturalistici e centri abitati sorti su crinali o speroni rocciosi. Qui il paesaggio mostra da subito fitti boschi ricchi di acque e selvaggina; le piccole frazioni di Realdo e Verdeggia (che ancora mantengono l’originaria struttura abitativa, con carruggi, tetti in ciappe e ballatoi in legno), permettono il collegamento con gli areali del Monte Gerbonte (1727 m s.l.m.), ricco di cavità naturali e canali carsici, e del Saccarello (2200 m s.l.m.), con le sue lande di rododendri e gli ampi pascoli presidiati da antiche malghe.

Val Nervia

(Pigna e Rocchetta Nervina)

Raggiungibile da Ventimiglia/Bordighera, è la più vicina al mare e si estende per circa 20 Km fra coltivazioni floricole, oliveti e vigneti che, più a Nord, lasciano il posto a boschi di castagni, conifere e faggi. Dal mare alla montagna, i terrazzamenti coltivati a ulivi e vigne si fanno sostituire da cespugli di timo e lavanda e, ancora più in alto, dalla flora alpina. Lecci, aceri, faggi e abeti sono tana e rifugio per camosci, lupi e rettili. Veri gioielli naturalistici di questa zona sono gli ambienti rupestri del Monte Toraggio (1971 m s.l.m.) e del Monte Pietravecchia (2038 m s.l.m.), oltre alla Riserva Transfrontaliera di Testa d’Alpe (1517 m s.l.m.).

Val Tanarello

Chiusa a valle fra pareti calcaree, dove il torrente scorre sulla nuda roccia formando laghetti e cascate, a monte il territorio si apre dividendosi in valloni coperti da folti boschi: siamo al confine tra Liguria e Piemonte (accessi da San Bernardo di Mendatica e da Viozene-Upega), in una zona che ancora si conserva pressoché disabitata e selvaggia, regno di faggi, pini e piante rupestri. Il paesaggio è estremamente interessante sotto il profilo geologico, grazie alla presenza di affioramenti, conche e grotte: una deviazione in corrispondenza del Ponte Schiarante porta alla Tana Cornarea, che ha restituito resti di frequentazione umana e animale (Ursus spelaeus) dell’Età del Bronzo. Oggi vivono qui numerose specie di fauna alpina come il camoscio, la marmotta, l’ermellino, il gallo forcello, l’aquila reale e il picchio nero. Per secoli terra di transumanza, la valle conserva tracce di nuclei abitati in pietra, vecchie mulattiere e ponti di età medievale (consigliata l’escursione da San Bernardo di Mendatica al Ponte Tanarello).

1. Percorso (trekking): Mendatica San Bernardo di Mendatica

Località attraversate: Mendatica – San Bernardo di Mendatica

Attività integrabili: Museo della Civiltà delle Malghe a Mendatica, Parco Avventura a Mendatica – Cucina bianca

Breve e facile itinerario che si sviluppa in Alta Valle Arroscia, attraverso boschi di latifoglie e conifere, lungo antichi sentieri e mulattiere e che costituisce un importante percorso di raccordo con la tappa n. 7 dell’Alta Via dei Monti Liguri, collegando il centro storico di Mendatica con la frazione di San Bernardo.

2. Percorso (trekking): San Bernardo di Mendatica Rifugio La Terza

Località attraversate: San Bernardo di Mendatica – Passo Frontè – Rifugio La Terza

Attività integrabili: Museo della Civiltà delle Malghe a Mendatica – Parco Avventura a Mendatica – Cucina bianca

Itinerario di media difficoltà che, oltre a coincidere con la tappa n. 6 dell’Alta Via dei Monti Liguri, attraversa aree di elevata valenza naturalistica e paesaggistica, collegando San Bernardo di Mendatica con i crinali prativi delle vette più elevate del settore orientale delle Alpi Liguri.

3. Percorso (trekking): Realdo Rifugio La Terza

Località attraversate: Realdo – Passo di Collardente – Rifugio La Terza

Attività integrabili: Museo della Cultura Brigasca a Realdo – Museo della Stregoneria a Triora – Cucina tipica

Itinerario di elevata difficoltà che, oltre a coincidere nel suo primo tratto con il percorso di raccordo che collega la splendida borgata di Realdo con il Passo di Collardente e la tappa n. 5 dell’Alta Via dei Monti Liguri e, successivamente, con lo stesso itinerario di interesse regionale, si sviluppa in un contesto ambientale molto variegato di pregio, come lariceti e praterie alpine.

4. Percorso (trekking): Anello di Triora

Località attraversate: Triora – Loreto – Colla Melosa – Bassa di Sanson – Realdo – Verdeggia – Passo della Guardia – Triora

Attività integrabili: Bike shuttle – Museo della Cultura Brigasca a Realdo – Museo della Stregoneria a Triora – Cucina tipica

Itinerario plurigiornaliero ad anello che attraversa buona parte del territorio comunale di Triora raggiungendo le aree di maggiore valenza naturalistica, come Colla Melosa, la Bassa di Sanson e il Passo della Guardia, e siti di elevato interesse storico-culturale come le borgate di Realdo e Verdeggia e il centro storico di Triora e i suoi importanti monumenti.

5. Percorso (mtb): Anello di Triora

Località attraversate: Triora – Passo della Guardia – Bassa di Sanson – Realdo – Triora

Attività integrabili: Museo della Cultura Brigasca a Realdo – Museo della Stregoneria a Triora – Cucina tipica

Itinerario ad anello che si sviluppa prevalentemente lungo diverse strade sterrate del territorio comunale di Triora, collegando il centro storico del capoluogo con aree di elevata importanza naturalistica, caratterizzate principalmente da fitti di boschi di latifoglie e conifere e da pascoli alpini in cui vivono numerose specie faunistiche e botaniche.

6. Percorso (trekking): Anello del Sentiero degli Alpini

Località attraversate: Colla Melosa – Monte Grai – Sella d’Agnaira – Gola dell’Incisa – Colla Melosa

Attività integrabili: Bike shuttle – Cucina tipica

Itinerario ad anello di elevata difficoltà per alcuni tratti esposti che collega Colla Melosa con la panoramica vetta del Monte Grai dove, collegandosi con le tappe n. 4 e 5 dell’Alta Via dei Monti Liguri, raggiunge il Passo dell’Incisa per poi svilupparsi lungo il tratto orientale dello scenografico Sentiero degli Alpini e raggiungere il punto di partenza.

“Progetto MITO 3 OUTDOOR OFF – PITEM MITO  –  Programma INTERREG V-A ITALIA FRANCIA ALCOTRA 2014-2020 cofinanziato con fondi FESR”. Scarica qui la mappa: Mappa Itinerari Mito 3 pt.1  e Mappa Itinerari Mito 3 pt.2