Sull’Altopiano delle Manie tra preistoria e natura
Testo e foto del Museo Archeologico del Finale
La domenica mattina diventa un’occasione unica per scoprire un territorio che riserva sorprese archeologiche, paesaggistiche e naturalistiche, grazie ai percorsi dell’Archeotrekking proposti dal Museo Archeologico del Finale. La strada offre notevoli scorci panoramici sul mare, fino ad arrivare all’altopiano, dove inizia il percorso a piedi. Con un breve sentiero tra i profumi ed i colori della macchia mediterranea, ci troviamo davanti alla prima grotta: la caverna delle Fate. Scopriamo così, con l’aiuto della nostra guida, l’antica storia del Finalese: in questa grotta, infatti, sono stati trovati reperti risalenti al Paleolitico. Subito dopo, una ripida discesa porta alla valle fossile del rio Ponci, percorsa dalla via Iulia Augusta, strada consolare romana che, con i suoi cinque ponti, costituisce la più importante e monumentale testimonianza della viabilità romana in Liguria. Una breve sosta sul ponte delle Fate, giusto il tempo di scattare una foto ricordo e poi raggiungiamo il ponte delle Voze. Da qui inizia un sentiero in leggera salita, tra alberi di querce, lecci e castagni, tra cui si intravedono i resti di antichi muretti a secco, segno del faticoso lavoro dell’uomo. Ancora qualche curva e si apre una radura con un riparo sotto roccia, chiamato Pian del Ciliegio, proprio per la sua conformazione e probabilmente per la presenza in tempi passati di alberi di ciliegio. Il sito archeologico ha rivelato piccoli focolari utilizzati per cuocere vasellame nel Neolitico. Ma sorpresa! Ad un piccolo cilindretto di terracotta si deve l’importanza di questo luogo: infatti questo oggetto veniva probabilmente usato per il conteggio dei vasi di ceramica prodotti, unico esemplare trovato nell’Italia settentrionale. Un ultimo sforzo tra prati coltivati e fronde di alti alberi e, all’improvviso, rimaniamo abbagliati dal cielo azzurro sopra di noi. Vicino a noi, un gruppo di case contadine celano la grotta naturale più spettacolare del Finalese, detta Arma delle Manie. Sotto l’ampia volta frantoi e recinti per animali rivelano l’uso fino a poco tempo fa da parte dei contadini locali, ma sulla destra una cancellata delimita il sito archeologico, dove le numerose campagne di scavo hanno stabilito, in base ai reperti trovati, l’antica presenza dell’uomo di Neanderthal. Sotto l’antro sembra quasi di essere in un’altra dimensione, trasportati al tempo degli uomini preistorici!
Ritorniamo sui nostri passi ed un profumo di focaccia proveniente dalla trattoria sopra la grotta ci ricorda che è ora di pranzo e che il nostro percorso sta per finire. È stata un’esperienza emozionante, condivisa con nuovi amici, che ci ha portato ad una più consapevole conoscenza del nostro meraviglioso territorio, che merita di essere scoperto ancora!
Per informazioni sulle escursioni Archeotrekking: www.museoarcheofinale.it – info@museoarcheofinale.it