6 luoghi di De André a Genova

Alla scoperta di 6 luoghi di Genova che hanno ispirato Faber, Fabrizio De André Fabrizio De André era prima di tutto un poeta, capace di ispirarsi alla realtà di Genova, fatta di strade, luoghi, atmosfere e soprattutto persone. “Genova per me è come una madre. È dove ho imparato a vivere. Mi ha partorito e allevato fino al compimento del trentacinquesimo anno di età: e non è poco, anzi, forse è quasi tutto. Oggi a me pare che Genova abbia la faccia di tutti i poveri diavoli che ho conosciuto nei suoi carruggi, gli esclusi che avrei poi ritrovato in Sardegna, le graziose di via del Campo” – così raccontava.

Via del Campo

Proprio da via del Campo vale la pena di iniziare questo viaggio nei luoghi di De André. Per scoprire che qui si trova il piccolo ma significativo spazio di Viadelcampo29rosso, dove da venerdì 19 a domenica 21 gennaio sarà proposta una passeggiata lungo la strada nel cuore della Città Vecchia resa immortale dal celebre brano di Faber uscito nel 1967 e un approfondimento dello spazio museo di Via del Campo, arricchito da nuove mostre, installazioni e memorabilia in anteprima assoluta dedicate al cantautore genovese. Qui si potrà percorreremo la Via del Campo raccontandone la storia in relazione alla canzone di De André facendo insieme ai visitatori un viaggio a ritroso nel tempo per descrivere come era la vita ai tempi di Faber, quali realtà si affacciavano su di essa e il tessuto umano e sociale dell’epoca. Ingresso gratuito con prenotazione via mail a 29 rosso o telefonicamente al 3208809621.

Piazza Cavour

Sempre tra i dedali intricati della città vecchia, verso il mare si apre piazza Cavour dove si può ancora sentire il vociare del mercato ittico inserito in “Crêuza de mä”, non lontano si trova il percorso pedonale affiancato all’Acquario di Genova, oggi via De André. Sedersi su una delle panchine vista mare e guardarsi alle spalle per scoprire in un colpo i palazzi e i vicoli della città è quasi una scelta obbligata.

Il Quartiere della Maddalena

Benvenuto nella città vecchia, quella “dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi”. Resta il cuore della città, dove convivono le antiche botteghe con i nuovi negozi dei migranti, dove i palazzi trasudano storia e si trovano i caruggi del peccato, dove si pratica da sempre la prostituzione. Luoghi che De André cita in varie canzoni e che non sono mai cambiati.

I Portici di Sottoripa

La storia di Faber riecheggia tra i portici di Sottoripa, dove negli anni Cinquanta De André frequentava, insieme all’amico Paolo Villaggio, il locale Ragno Verde, citato nel romanzo “Un destino ridicolo”. Durante i primi anni di gavetta, Fabrizio si esibiva in un altro locale, La Borsa di Arlecchino, che si trovava in via XX Settembre. Ma Sottoripa Faber si ispirava passeggiando tra i banchi delle friggitorie, le pescherie senza tempo e una folla di persone di ogni etnia e religione.

Villa Saluzzo Bombrini

De André apparteneva a una famiglia borgese molto conosciuta in città. E per anni visse con la sua famiglia in quella Villa Saluzzo Bombrini soprannominata "il Paradiso", una storica dimora nobiliare sita nel quartiere di Albaro e costruita per i marchesi Saluzzo da Andrea. Si trova alla confluenza delle vie Albaro e Francesco Pozzo. Un luogo mai rinegato da Faber, anche se, come ricordava il suo grande amico Don Andrea Gallo: “Fabrizio era contagiato dalla profonda voglia di libertà e da un desiderio di prendere il largo. Un vero impulso di affrancarsi dalle convenzioni per procedere in direzione ostinata e contraria”.

La Stazione di Sant'Ilario

L’ultimo tratto del nostro percorso evocativo ci conduce infine verso il quartiere di Sant’Ilario dove, oltre alla magnifica vista su Genova, troveremo la vecchia stazione ferroviaria cantata in Bocca di Rosa e una scultura a forma di libro, sul quale si legge un acrostico dedicato alla protagonista di una delle più celebrate canzoni di Fabrizio De André. A due passi dai bellissimi parchi di Nervi, da vedere, un luogo di riflessione e di memoria.

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