Birdwatching, ovvero la Liguria guardando in su: complice la sua posizione geografica e la mitezza del suo clima la Liguria è uno dei luoghi ideali per chi ama il trekking e vuole osservare le diverse specie di avifauna. Ecco sei luoghi da non perdere

Colle Melosa nelle Alpi Liguri

Come spiega Fabiano Sartirana. Ornitologo e guida molto attivo nella Riviera di Ponente, nel Parco delle Alpi Liguri è soprattutto nella zona di Colle Melosa che si possono osservare gli uccelli in volo durante la stagione delle migrazioni ma alcune interessanti specie stanziali come l’aquila e il falco. Per chi ama camminare, una delle escursioni più interessanti in tema di birdwatching è quella che parte da Colle Melosa seguendo il sentiero che, salendo tra pini e pendii erbosi, conduce fino al rifugio Grai, da qui si prosegue lungo lo sterrato fino al passo Valletta, per poi raggiungere in breve la panoramica cima del monte Pietravecchia, a strapiombo sulle valli. Dopo esserci riposati si scenderà, seguendo il primo tratto del Sentiero degli Alpini, dalla fontana Eritrea fino alla fonte Itala, tra prati e bosco di larici, per poi tornare in breve alla Colla Melosa. Anche d’estate le Alpi Liguri, in prossimità dei boschi di conifere, tra pascoli di alta quota ai corsi d’acqua, si possono osservare i rapaci che attraversano le valli con un solo battito di ali, le cincie e il picchio nero, dominatore dei boschi più vecchi. Se si è fortunati persino il grifone che ormai si può vedere facilmente volteggiare in ambienti aperti.

Beigua sulla rotta delle gru

Già dai primi di marzo gli uccelli migratori cominciano ad attraversare il cielo del Parco, sfruttando la conformazione del massiccio del Beigua: prepariamoci allora ad aguzzare la vista e tendere l'orecchio per cogliere il passaggio delle gru, con le loro curiose formazioni di volo a V. Domenica 2 marzo si potrà partecipare a un’escursione ad anello, passeggiando tra macchia mediterranea e ambienti aperti, con vista sui monti e sul mare. E quale posto migliore c'è del Santuario della Madonna della Guardia, con una vista che spazia a 360°, per comprendere le rotte seguite dei grandi migratori alati? Poi, il 16 marzo e il 17 marzo, arriva il fine settimana del Biancone Day. Dopo una visita Centro Ornitologico di Case Vaccà, si seguirà l'esperta del Parco Gabriella Motta lungo il trekking ornitologico che porterà fino all'altana, ideale punto di osservazione dei rapaci in migrazione. Imperdibile giornata dedicata all'osservazione del passaggio dei grandi rapaci migratori nei cieli del Beigua. Bianconi, Falchi pecchiaioli, Nibbi, Falchi di palude, Aquile minori, ma anche molti falchetti come i Lodolai, i Grillai, i Falchi cuculo e tante altre specie da osservare con binocolo o cannocchiale. Ovviamente, escursioni guidata a parte, il massiccio del Beigua è considerato u luogo ideale per tutto l’anno. 

I laghi dell’Antola

Nel Parco dell’Antola sono soprattutto i due invasi, quello del Brugneto e quello di Val Noci, a creare le condizioni ideali per gli appassionati. Qui si fermano molte specie di volatili durante la migrazione, in particolare i cormorani e gli aironi. In ogni caso nell’area del Parco dell’Antola, tutti i crinali, compreso quello in cui si trova il famoso Rifugio del Cai, sono luoghi di osservazioni ideali per ammirare il passaggio dei migratori. Tra gli itinerari vale la pena di segnalare quello che va da località San Fermo (1177 metri) in alta Val Vobbia fino a raggiungere la vetta del Monte Buio (1402 metri): un panoramico percorso che alterna tratti aperti a zone boschive, dove sarà possibile approfondire la conoscenza delle diverse specie di uccelli presenti nel comprensorio. Altri migratori si possono osservare lungo il Trebbia e lo Scrivia, che sono i corsi d’acqua più importante. Poi nelle zone montane come la zona della Rocca di Reopasso ci sono falchi, mentre la poiana si osserva su tutte le pendici. Rara ma osservata anche sua maestà l’acqua reale nella zona del massiccio dell’Antola.  Tra le specie nidificanti vi sono da segnalare anche il gheppio, il lodolaio, lo sparviere e l’elusivo astore mentre tra le specie di passo possiamo ricordare le osservazioni, quasi esclusivamente durante il periodo primaverile, di falco pescatore, abanella minore e reale, nibbio bruno, falco di palude e aquila minore.

Il promontorio di Portofino

I segreti dell’avifauna marina riguardano soprattutto il versante occidentale del promontorio di Portofino. Escursioni guidate vengono organizzate con osservazioni inizieranno una volta raggiunta Punta Chiappa, uno dei pochi luoghi da cui si riescono ad osservare specie marine pelagiche come le berte, sule, marangoni dal ciuffo, beccapesci e svassi maggiori.  L'avifauna di questo luogo magico e frequentabile grazie al suo clima incredibilmente mite è rappresentata da un centinaio di specie, comprendenti uccelli di macchia come la capinera la sterpazzola, di radura come upupa, ortolano e cardellino. Non mancano le specie di bosco: tordo, cinciarella, fringuello, pettirosso, ghiandaia; e di pineta con tortora e colombaccio. Tra i rapaci dominano il gheppio, la poiana e il falco pellegrino. Ma i veri custodi e simboli del Parco sono gli uccelli marini: gabbiani, sterne, berte e sule.

Il Parco dell’Aveto

Il cuore verde del levante ligure si caratterizza per un’avifauna ricca e diversificata, come spiega Luca Baghino, l’ornitologo che da oltre 15 anni si occupa di studi e monitoraggi degli uccelli selvatici presenti nell’area. Centrale, in questo senso, anche per importanza naturalistica, il Monte Aiona e le sue adiacenze comprese ovviamente tutte le maggiori montagne avetane. Nelle foreste demaniali (Lame, Penna e Zatta  sono state rilevate specie di grandissimo pregio come i picchi, tra cui il picchio nero, il più grande picchio europeo; molti i rapaci notturni, tra cui addirittura il gufo reale; tra i piccoli rapaci di foresta, notevole la presenza dell’astore, rapace diurno, e non manca il falco pecchiaiolo, vorace predatore di vespe e altri imenotteri forestali. Nelle zone aperte di pascolo e prateria che ancora si trovano in quota sulle nostre montagne, si può osservare il biancone. Regina delle montagne è naturalmente l’aquila reale, uno dei più maestosi e affascinanti rapaci, presente da noi con alcune coppie nidificanti, che sfruttano come terreno di caccia le ampie aree aperte ancora presenti in altitudine, grazie anche al mantenimento degli alpeggi tradizionali.

L’Oasi di Arcola

Nello Spezzino si trova questo luogo unico e gestito dal Lipu. L'Oasi può essere visitata liberamente. I periodi migliori per la visita sono quelli legati alla migrazione dell'avifauna: da dicembre a marzo, aprile e settembre. Da aprile a giugno, inoltre, la vegetazione è in pieno rigoglio offrendo il meglio in quanto a fioriture. L'Oasi rappresenta infatti un importante sito per le specie migratrici e in particolare per rapaci, anatre, uccelli acquatici. Il particolare contesto territoriale ne fa l'area più rilevante per la Liguria orientale di sosta e di transito per i migratori e uno dei più importanti corridoi ecologici d'Italia, vero e proprio "ponte" tra la regione biogeografia mediterranea e quella continentale. In primavera e all'inizio dell'estate l'Oasi è frequentata dalle specie nidificanti come il martin pescatore, mentre il canneto accoglie i nidi di due specie elusive e con abitudini ritirate come il tarabusino e il porciglione. Sempre lungo le rive, si riproduce la gallinella d'acqua. Durante le migrazioni e nel corso dell'inverno si possono osservare molte specie di rapaci e uccelli acquatici, attirati sia dal fiume sia dal mare, qui abbastanza vicino. Airone rosso, sgarza ciuffetto, Falco di palude, albanella minore, lodolaio, falco pescatore, alcune specie di trampolieri come il combattente, la pittima reale, il cavaliere d'italia, il piovanello pancianera sono regolarmente presenti dove l'acqua è più bassa e ricca di una miriade di invertebrati acquatici. 

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