Arnasca

Arnasca

Arnasca: la piccola perla della bassa valle Arroscia che sa di pinolo
Una scoperta. Ancella della Taggiasca in parte del Ponente, apporta quel qualcosa in più. Un qualcosa che sa di pinolo, di marittimo, di esposizione al vento, al salmastro che risale tra le gole di una Liguria sempre più profonda, impervia, che diventa amica di chi la conosce veramente. Una scoperta per i viaggiatori, protagonista di un reale recupero culturale. Da conoscere.

Curiosità

La coltivazione della varietà di oliva Pignola di Arnasco è documentata già dal XVII secolo nella zona di Arnasco, paese dell'entroterra ingauno, per cui è nota con il nome di Arnasca. L'importanza di questo prodotto per il territorio, dove esistono numerosi “gumbi”, i frantoi secolari, è tale che lo stemma del paese riproduce un ramo di olivo.

Caratteristiche

L'Olivo Arnasca o Pignola di Arnasco (Pignoa) presenta alberi di ulivo di dimensioni inferiori rispetto agli ulivi di varietà taggiasca.
Fusto e ramificazioni non sono molto sviluppati; i rami sono raccolti, con andamento disordinato. Il frutto è piuttosto piccolo, tondeggiante, di colore nero violaceo, la sua maturazione è tendenzialmente tardiva e la polpa del frutto consistente Questa cultivar viene apprezzata dagli olivicoltori per la resistenza al freddo, la costante produttività e la buona qualità.
Il leggero amarognolo e il fruttato più intenso consentono agli oli ottenuti dalla varietà Arnasca una vita più lunga.

Come viene lavorato

L’olio di cultivar arnasca ha un retrogusto che ricorda il pinolo (da qui infatti il sinonimo della cultivar, Pignola di Arnasco) e la presenza di un leggero amarognolo, supportata da un'intensità di fruttato, maggiore rispetto ad altre qualità presenti nella zona.

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