Asparago Violetto
Asparago Violetto
Inconfondibile per il colore viola intenso che gradatamente sfuma verso la base, l’asparago Violetto d’Albenga è una varietà unica al mondo. Il suo colore strano non dipende dalla tecnica di coltivazione, ma è legato al suo patrimonio genetico. E c’è una ragione scientifica che ne preserva la purezza: possedendo 40 cromosomi anziché 20 come tutti gli altri asparagi, il Violetto non può incrociarsi con altre varietà e quindi mantiene intatte la sua qualità e la sua forma.
Curiosità
Uno dei nomi con cui viere ricordato quest’ortaggio è “Verdura dei Santi”. Un nome che deriva dal periodo di inizio e fine della raccolta, coincidenti con le celebrazioni di Santi importanti. Si inizia il 19 marzo giorno dedicato a San Giuseppe, per terminare la raccolta con una grande festa il 24 giugno giorno in cui si ricorda San Giovanni Battista, e prima della cristianità data vicina al solstizio d’estate celebrata già in epoca romana. La coltivazione dell’Asparago Violetto di Albenga, è ancora legata a quei ritmi tradizionali che per secoli hanno scandito la vita de coltivatori albenganesi.
Caratteristiche
In California hanno tentato di brevettarlo e fior di agronomi hanno provato a coltivarlo in Nuova Zelanda, in Australia e negli Stati Uniti, ma con scarsissimi risultati. I terreni alluvionali della Piana di Albenga, invece, sono perfetti: grazie al profondo strato sabbioso e limoso e al microclima. Eppure, in Liguria, questa varietà, che negli anni Trenta del Novecento era coltivata su più di 300 ettari è quasi completamente abbandonata. La coltivazione dell’asparago violetto è completamente manuale e la raccolta avviene da metà marzo a metà giugno: così arriva più tardi alla vendita e trova un mercato già colonizzato da altre varietà nazionali e d’importazione.
Come viene lavorato
Le preparazioni più adatte a questo asparago morbido e burroso, per nulla fibroso rispetto ad altre tipologie, sono quelle che ne esaltano la delicatezza. Niente salse coprenti, niente cotture prolungate, niente refrigerazione o peggio surgelazione. Lessati poco e intinti in un extravergine offrono profumi e sapori inimitabili, ma accompagnano bene anche cibi molto delicati: pesci lessi, al vapore, al forno, carni bianche o salse raffinate.
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