Lavagnina

Lavagnina

Una varietà che dà un olio perfetto per il pesce e le carni bianche

Una Taggiasca a Levante. Altro clima, meno arido. L’aria marina che sferza le colline, diretta, da Ponente. L’aria di montagna che penetra fra le forre, fino al mare. Una presenza sbarazzina, pronta ad accogliere, gentile, la Liguria che non ti aspetti. Avventurosa.

 

Curiosità

Deriva probabilmente dalla Taggiasca a cui è molto simile. Si trova a Genova e nel Levante ligure, nel Chiavarese. A Genova Pegli e Voltri la sua viene fatta risalire al III millennio a. C., mentre sulle pendici montane è della fine del ‘700. La terribile gelata del 1709 aveva danneggiato in modo notevole il patrimonio olivicolo e non è improbabile una importazione di innesti di Taggiasca da un Ponente relativamente risparmiato dal freddo.

Caratteristiche

Gli ulivi sono molto grandi, 15/16 metri di altezza e molto resistenti. Le foglie di questa varietà sono allungate, regolari, di colore verde scuro, lucente nella pagina superiore e grigio-verdastro in quella inferiore. Il frutto ha forma cilindrica, allungata, leggermente ingrossata alla base: quando maturo presenta un colore nero violaceo, con polpa poco consistente, molto oleosa. L’olio di Lavagnina è rotondo e piacevole, equilibrato con sentori dolci propri del contesto regionale. L’oliva è adatta alla mensa.

Come viene lavorato

In cucina
Viene apprezzata su carni bianche e pesce.

Conservazione
Va conservato in luogo fresco e asciutto, al buio e tra i 12 e i 18 gradi, visto che la decomposizione dei polifenoli e dei componenti dell’olio extravergine di qualità è dovuta al tempo di contatto con agenti esterni come luce e calore.

Appuntamenti:

Pane e Olio  a Sestri (agosto), Festa dell'olio di oliva a Leivi (agosto)

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