Il Golfo dei Poeti: un mix di arte, storia e mare

Portovenere è sicuramente una della mete più belle che la Liguria offra. Dal 1997 insieme alle isole Palmaria, Tino, Tinetto ed alle Cinque Terre è stata inserita tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Forse il fascino è dovuto anche ad un’incomprensione di fondo un po’ “geografica” per cui il turista, sempre più abituato a spostarsi da una meta all’altra sulla base di un nome o di un’immagine, non comprende, almeno inizialmente, la grandiosità del luogo. E così i turisti che affollano il battello che parte tranquillo dal lungomare della Spezia, sono in prima battuta “solo” affascinati dalla presenza dell’arsenale, di qualche lussuoso yacht nel Porto Mirabello e dal panorama verso Montemarcello o verso le Alpi Apuane, certo piacevoli vedute ma che tuttavia non rendono giustizia all’appellativo “Golfo dei Poeti”.
Solo quando il battello supera Punta della Castagna i primi sguardi, distratti dalla Palmaria e dalla curiosa Torre Scola, iniziano ad essere ipnotizzati dalla vista del borgo fortificato. Quando poi ci si trova di fronte alla schiera di case colorate, al piano esterno del battello l’euforia è totale; anche i viaggiatori più incalliti, quelli che hanno visitato i deserti, le grandi metropoli dei continenti, le aree selvagge della terra, scattano in piedi e mettono mano ai loro apparecchi fotografici….difficile non trasalire, non emozionarsi, non stupirsi!
La stessa sensazione la provano anche i turisti che arrivano in navigazione dalle Cinque Terre, quando il battello doppia il Promontorio dell’Arpaia, in prossimità del quale la vista della Chiesa di San Pietro ha già attirato l’attenzione…

Il Borgo di Portovenere, già citato da Antonino Pio nel 131 d.C. come “Porto Veneris”, ha origini antichissime. La sua storia è strettamente legata alla sua posizione strategica e al legame con la Repubblica di Genova, alla quale il borgo appartenne dall’anno 1113.
Oltre alla scenografica palazzata a mare meritano una visita la Chiesa di San Pietro costruita nella sua struttura attuale nel 1277 ma sorta sui resti di un tempio pagano, la parrocchia di San Lorenzo, che unisce ad elementi gotici e rinascimentali, primitive forme romaniche, il Castello Doria, imponente architettura militare, e la Grotta Byron alla quale si accede con una breve deviazione da Piazza Spallanzani.
Il nome “Golfo dei Poeti” è dovuto alla frequentazione di famosi poeti e scrittori quali David Herbert Lawrence, Lord Byron e Percy Shelley.