Il Sentiero dei Celti e dei Liguri: viaggio nello spazio-tempo tra Lombardia e Liguria

Cime sacre, vie selvagge e ritrovate tra Val D’Aveto, Val Graveglia e il mare della Baia delle Favole


C’è un sentiero, tra Lombardia e Liguria, in cui puoi viaggiare nel tempo. Parti dal centro di una delle metropoli più moderne, attraversi fiumi e pianure sconfinate, epoche lontane, sepolte nei secoli e arrivi sul bagnasciuga, sul Mar Ligure. Tornerai al Medioevo, attraverserai I’età dell’Impero Romano, salterai indietro, fino alle Guerre Puniche e ancora più in là: ai Liguri, ai Celti. Ponti, tratturi, abbazie. Torrenti, boschi, monti. E, infine, dietro una curva, improvvisamente, scopri il mare. È il Sentiero dei Celti e dei Liguri recuperato da Emanuele Mazzadi, camminatore e guida GAE, con escursioni sul territorio e raccogliendo informazioni da comuni, associazione e Pro Loco. Il Sentiero dei Celti e dei Liguri parte dal centro di Milano, proprio dal Duomo, guarda la Darsena e i Navigli con occhi nuovi, intercetta la Via Francigena e quella degli Abati nei dintorni di Pavia, attraversa le rive del Ticino, terre di vini e di santi, i castelli della Val Tidone e poi oltrepassa le verdissime Val Nure e Val Trebbia, amatissime da escursionisti a piedi e in bici. Ecco cosa troverai, dopo nove tappe, quando finalmente il Sentiero dei Celti e dei Liguri entrerà in Liguria:

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Val d’Aveto, si arriva in Liguria

Procedendo sul crinale meridionale delle valli del Nure, il Sentiero dei Celti e dei Liguri entra in Liguria e incontra la Val D’Aveto, tra vette rocciose e borghi pedemontani, selvaggia e accogliente al tempo stesso. Come la Valle Tribolata, il nome dice tutto: è una gola aspra, un vero piccolo Grand Canyon. Per fortuna la tua meta per il primo pernottamento in Liguria è Santo Stefano d’Aveto, borgo antico ma che sa coccolare i turisti.
 

Monte Penna, alla corte del dio Penn

Attenzione: in questa tappa c’è da affrontare un dio. È “Penn”, il Dio della Montagna.
È fatto di roccia, di boschi, di scalata. L’unico modo per affrontarlo è avviarsi, a piedi, salire le sue pendici, in silenzio. E, pian piano Penn ti diventerà amico, ti proteggerà. Quando sarai sul Monte Penna – la vetta più importante del Parco regionale dell’Aveto, a lui dedicata – sarai sul suo grande altare e potrai cercare l’eterno contatto fra la terra e il cielo. I Celti Liguri non erigevano templi e luoghi di culto per le proprie divinità: sentivano la loro presenza nella natura stessa. Si dice che dal monte Penna, il cui nome significherebbe “altura, monte” derivi la parola stessa “Appennino”.
 

Monte Zatta e Val Graveglia

Prima di arrivare al mare, ancora una salita. Ma stravolta più semplice, è il Monte Zatta. Il sentiero attraversa la sua splendida faggeta e da lassù, se Penn lo vorrà, aprirà la nebbia per mostrarti il mare. Ma c’è ancora strada per stupirti: arriva la Val Graveglia, ricca di tesori nascosti: aree carsiche, graniti, cave di diaspri e miniere di manganese.

Sestri Levante, finale da favola

L’ultimo giorno di cammino riserva una grossa sorpresa: il mare!
La vegetazione dell’Appennino lascia sempre più il passo alla macchia mediterranea: il mare è vicino, già all’orizzonte se ne intuisce la luce. Ma che sorpresa quando poi arriverai, evitando strade asfaltate e il traffico, direttamente sul lungomare di Sestri Levante. Togli gli scarponi e cammina sulla sabbia, fai un tuffo, il tuo cammino è finito!

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