Storia, cammini, sole e natura: scoprire i sentieri partigiani in Liguria è una bella ricetta per il 25 aprile

Se volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani
Piero Calamandrei

La primavera splende, la natura rinasce, c'è una gran speranza di libertà e pace: il 25 aprile, Anniversario della Liberazione, è il momento ideale per unire memoria e natura. Ecco alcuni sentieri legati alla Resistenza e alla lotta partigiana, da ponente a levante.

I luoghi della battaglia di Monte Grande

Sul finire dell’estate 1944 alcune formazioni partigiane del ponente ligure, in particolare della zona del Bosco di Rezzo, si trovarono accerchiate dai nazifascisti che avevano una postazione di fuoco sul Monte Grande che, con i suoi 1418 metri, sovrasta le valli Impero, Carpasina e Giara. Un gruppetto di 17 partigiani guidati da “Mancen” e “Stalin” si lanciarono all’assalto dei tedeschi coperti da un mortaio dietro la chiesa di San Bernardo di Conio e riuscirono a sopraffare il nemico senza perdite. Era il 4 e 5 settembre 1944: la Battaglia di Monte Grande fu uno dei successi più importanti della Resistenza ligure, celebrato ogni anno la domenica più prossima
al 5 settembre.
Il Monte Grande è una grossa piramide erbosa sopra Imperia si raggiunge da S. Bernardo di Conio, dove sorge il monumento a ricordo della battaglia fino al vicino bivio per Colla d’Oggia: qui inizia l’itinerario escursionistico lungo un sentiero che attraversa una splendida faggeta e poi una distesa prativa. Dalla croce in vetta il panorama va dalle Alpi Marittime al Golfo di Genova.

Sui sentieri dei nidi di ragno

A Bajardo, comune montano a 910 metri s.l.m. e sui versanti di Monte Ceppo (1627 m), un grande balcone panoramico sulla costa imperiese la costa azzurra, il 10 marzo 1945 avvenne una dura battaglia tra partigiani e nazifascisti dove, per la prima volta, i partigiani avrebbero dovuto avere l’appoggio aereo delle forze alleate. In realtà, le cose andarono diversamente, come racconta Italo Calvino in “Ricordo di una battaglia”, un racconto pubblicato il 25 aprile del 1974 sul Corriere della sera.
Un trekking ad anello con l'itinerario che parte da Bajardo verso passo Ghimbegna permette di raggiungere la cima di Ceppo e tornare a Baiardo visitando i luoghi del partigiano Santiago, ovvero Italo Calvino che partecipò alla battaglia.

I sentieri dove "Fischia il vento"

Fischia il vento e infuria la bufera / scarpe rotte e pur bisogna andar…
Felice Cascione
Dopo l’8 settembre 1943, nel Ponente Ligure, sulle delle città costiere si formano le bande partigiane che daranno origine alle “Brigate Garibaldi”, tra cui quella guidata dal giovane medico Felice Cascione “u Megu”. Inizialmente stanziati in località “Magaietto” nel comune di Diano Castello, poi si spostarono attorno al Pizzo d’Evigno e in alcuni casoni come il Casone dei Crovi, nella zona del “Passu du Beu” in frazione Duranti nel comune di Stellanello. Qui si organizzeranno militarmente e qui nasceranno le prime le prime strofe de “Fischia il vento”, inno scritto da Cascione, comandante partigiano poi caduto in Val Pennavaira (Savona) il 27 gennaio 1944. L’intero itinerario dal Passu du Beu al Casone dei Crovi misura 18 chilo­metri, ma si può partire da Stellanello e seguire il percorso per la frazione Duranti. Tutte le tappe indicate sono raggiungibili in auto provenendo da Albenga o da Andora.

Il Teccio del Tersè

Il Teccio del Tersè è un antico essiccatoio di castagne, una piccola casetta contadina, non più ampia di 16 m², come molte da queste parti, che però fu la prima base garibaldina della Resistenza della zona. Scelto per la sua posizione strategica, nascosto nel bosco poco lontano dalla zona delle Tagliate e del Monte Alto, ma allo stesso tempo vicino al paese: venne abitato da un gruppo di partigiani che dal novembre 1943 compirono numerose incursioni nella zona di Vado Ligure e nel savonese nascondendo armi nei tronchi cavi dei castagni o in una grotta vicina. Si raggiunge con un percorso in salita su un’antica mulattiera che attraversa boschi di castagno e faggio, partendo dalla Chiesa di Roviasca (220 mt), frazione di Quiliano.

In provincia di Genova

In provincia di Genova:
Portofino-S.Margherita Ligure-Rapallo
Un percorso che rende memoria ai caduti della Resistenza nella zona del Parco di Portofino: pare impossibile, ma su quel mare e tra quei monti che oggi sono meta di turisti ed escursionisti da ogni parte del mondo, è passata la Storia: vi sono stati duri combattimenti, battaglie, deportazioni ed eccidi (come quello dell’Olivetta, la notte tra il 2 e il 3 dicembre 1944). Lo testimoniano lapidi e pietre d’inciampo sul percorso tra Portofino, S.Margherita Ligure e Rapallo. Sono ben tre gli itinerari raccolti sul sito https://mapparesistenzatigullio.com/itinerari/
Il Sentiero della Resistenza da Borzonasca (160 m).
Un lungo sentiero di circa 22 km da Borzonasca in Valle Sturla a Rezzoaglio, in Val d’Aveto, ma che può anche essere diviso in tappe più brevi approfittando delle intersezioni con la strada carrozzabile (itinerario Campori, Bertigaro/Villa Jensi). Per la lunghezza, la distanza dai centri abitati e la limitata copertura telefonica il Sentiero della Resistenza è perfetto per chi vuole vivere l’esperienza della lotta partigiana, ma anche a chi vuole immergersi completamente nella natura. Il sentiero della Resistenza parte da piazza Severino, martire partigiano il cui bassorilievo è posto sulla facciata del municipio e si svolge nell’entroterra del levante ligure genovese sfiorando il parco dell’Aveto verso il nord piacentino-padano attraverso le Valli Sturla e Aveto, fino ad immettersi in Val Trebbia.
SP

Sul Monte Gottero

Il monte Gottero (1639 m.), cima dell'appennino ligure di Levante (1639 m s.l.m.) posta tra Liguria ed Emilia-Romagna, ebbe grande importanza nella guerra partigiana. Qui il 20 gennaio 1945 avvenne la “battaglia del Gottero”: il proclama del generale americano Alexander del 13 novembre 1944 - che intimava ai partigiani di cessare le operazioni invernali e prepararsi per la primavera - rinvigorì i nazifascisti che strinsero nella morsa i partigiani della zona. Questi reagirono con coraggio ribaltando la situazione anche se a costo di molte vite umane.
Sul monte Gottero passa l'Alta Via dei Monti Liguri: la vetta è raggiungibile dal Passo di Centocroci a Nord Ovest, dal Passo dei Due Santi ad est e dalla Foce di Adelano a Sud ovest. Un cippo in vetta ricorda la battaglia partigiana. Ecco un itinerario ad anello molto interessante e panoramico.

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