Vacanze digital detox
L’esigenza di staccare la spina, di vivere fuori dalla bolla digitale non è solo una moda ma spezzo un’esigenza. Ecco la Liguria delle vacanze digital detox
Alta Valle Argentina e le vacanze digital detox
A 2200 metri di dislivello tra la quota zero di Taggia e la vetta del monte Saccarello. In mezzo questa fantastica valle che segue il percorso del torrente Argentina e confina tra Francia Italia. Meno di 30 chilometri di sviluppo, che nascondo un vero mondo fatto di paesaggi e bellezza, arte e cultura, paesi da vedere come Taggia, Badalucco, Montalto, Andagna, Molini di Triora, Corte, Creppo, Realdo e Verdeggia. Per chi vuole disintossicarsi dalla bolla digitale consigliata un’immersione estiva nei laghetti di Montalto. Mentre non basta un giorno intero per visitare il centro storico di Taggia; un saliscendi incredibile tra vicoli e strade eleganti come via Soleri, nella zona chiamata del Pantano, o inerpicandosi sotto volte di ardesia e di pietra. Per chi ama i sapori forti, ecco lo stoccafisso “au baucugna” (cioè alla badalucchese) è un’antichissima ricetta tradizionale del paese. Triora, poi, è il paese delle streghe: da visitare.
L’alta Val Nervia
La Francia è a un tiro di schioppo, ma qui i confini contano poco. Siamo in un angolo di paradiso, che a primavera si mette in mostra tra i mille colori dei fiori e tra paesi senza tempo che in questo periodo si aprono ai turisti e agli escursionisti in tutta la loro monumentale bellezza. La Valle Nervia, una delle più belle vallate di tutto il ponente, lunga venti chilometri: si estende da mare fino ai crinali delle Alpi Marittime, dove si erge un gruppo di montagne bellissime che non a caso vengono chiamate le piccole Dolomiti della Liguria. Per disintossicarsi dalla civiltà digitale è perfetta Rocchetta Nervina, un paese di origine molto antica, dalle case scure, addossate le une alle altre. E poi Isolabona, già borgo dei Doria, costruito in posizione strategica.
Calizzano e Bardineto, vacanze digital detox
Un tuffo nell’alta Riviera di Ponente, fatta di castagneti e querceti, funghi porcini e frutti di bosco. Qui sono tanti i sentieri che tra Val Bormida e Val Tanaro rappresentano una fantastica fuga dal traffico e dallo smog di tutti i giorni. La foresta della Barbottina, l’ascensione a Monte Spinarda, il vagabondare lungo il corso del Rio Nero verso Bardineto sono alcuni dei must da godere. Poi è consigliato il passaggio attraverso il Forte centrale sul Passo del Melogno, prelude alla discesa verso il mare di Finale ed al rientro lungo la costa. I due paesi, Calizzano e Bardineto, sono altrettante oasi di tranquillità: ideali per le famiglie con bambini.
La strada di Albert Einstein
Nel 1895 il sedicenne Albert Einstein lasciò Monaco per raggiungere prima Pavia e poi Genova, dove abitava uno zio. Attraversò a piedi la Val Trebbia attraversando i territori di Fascia, Rondanina, Montebruno e Propata: un tatto che oggi si chiamala “Strada di Albert Einstein”. Seguendo questo percorso, ricoperto da Parco dell’Antola, si possono scoprire paesi digital detox per eccellenza. Come Gorreto, ultimo paese prima del confine con l’Emilia, si trova il grande Palazzo Centurione. E i boschi fantastici di Rovegno come il famosissimo “Bosco di Annibale” e l’area sacrale, dove è presente un dolmen – una tomba megalitica risalente alla preistoria. Qui, nella piccola frazione di Loco, dove riposa il celebre poeta Giorgio Caproni, ci si può ritemprati nel bosco della Giaia
Tra le crose di Pentema
Pentema è un paesino, le cui origini risalgono al ‘500, a dieci chilometri da Torriglia e ad 827 metri di altitudine. A dicembre e gennaio ospita il famoso presepe con figure a misura umana. Non lontano si trova Montebruno, dove oltre al museo dell’arte contadina dell’Alta Val Trebbia, si può visitare il bellissimo santuario, che conserva ancora interessanti affreschi del Cinquecento secolo. In zona c’è anche la possibilità di godere di una prelibatezza dolcissima come i canestrelli: si fanno a Torriglia, Montebruno e dintorni.
La via del Sale e le vacanze digital detox a Portofino
Qualcuno la chiama via del Sale altri la via del Mare, ma il risultato è pressoché lo stesso: una rete di sentieri che dalla Pianura Padana porta al promontorio di Portofino, attraverso due parchi come Antola e appunto Portofino. Un percorso suddiviso in 4 tappe che ripercorre le antiche utilizzate per il trasporto del sale. Una tappa in Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte e due in Liguria. Il percorso è un cammino di 90 chilometri che attraversa quattro province: Pavia, Alessandria, Piacenza e Genova, in cui è facile camminare per silenziosi e deserti tratti, immersi tra boschi incantati o sulle creste delle montagne. Ma non si è mai soli. Antichi manufatti divorati dalla ruggine, ruderi di vecchie abitazioni affioranti tra il sottobosco di felci, lapidi commemorative di fatti d’armi, stazioni di posta divenute rifugi parlano all’escursionista che sa ascoltare.
Cinque, un numero magico
Cinque Terre, cinque santuari, cinque percorsi. Cinque è il numero magico del levante ligure per il viaggiatore attento, che non desidera fare una vacanza ma calarsi in un mondo a parte. santuari delle Cinque Terre sono un vero spazio spirituale, dove disintossicarsi alla grande dalla vita digitale. L’itinerario che sale da Riomaggiore al Santuario di Montenero coincide con l’antico sentiero che porta verso il Telegrafo e Porto Venere. Da qui, tra crinali e valloni che scendono la costa, si arriva al borgo medioevale di Volastra e al Santuario di Nostra Signora della Salute e poi, passando il crinale sopra Corniglia, si apre la vista sul Santuario di San Bernardino. Un bel sentiero a mezza costa attraversa il Rio di Vernazza e porta al Santuario della Madonna di Reggio.